Vendeva auto sottoposte a sequestro,
ricavò oltre 140mila euro: ora è nei guai

Vendeva auto sottoposte a sequestro, ricavò oltre 140mila euro: ora è nei guai
di Nicola Sorrentino
Lunedì 5 Aprile 2021, 11:24 - Ultimo agg. 12:37
2 Minuti di Lettura

PAGANI. Risponde di truffa e ricettazione un salernitano di 49 anni, finito sotto indagine e ora raggiunto dalla richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura di Nocera Inferiore per un raggiro su alcune auto di grossa cilindrata, di ingente valore, sottoposte a sequestro ma vendute in tutta tranquillità ad altrettanti acquirenti.

L'imputato avrebbe svolto il ruolo di mediatore, perché faceva acquistare tre vetture sportive ad una concessionaria, con fatti commessi a Pagani, concludendo gli acquisti di una Maserati Levante e una Ferrari F430 spider, entrambe sottoposte a sequestro penale in quanto oggetto di ricerca per reati denunciati presso le Procure di Torino e Modena, incorrendo nell’accusa di ricettazione. I fatti risalgono all'8 giugno 2018 a Pagani.

La vicenda riguarda l’ulteriore accusa di truffa, perché nel suo ruolo di procacciatore sarebbe riuscito a chiudere la compravendita di tre auto sportive, «inducendo in errore l’acquirente circa la legittima titolarità, senza ultimare la consegna», con il sequestro del terzo veicolo effettuato nei confronti della parte offesa, cioè l’ignaro acquirente, il quale si ritrovò poi con l'auto sequestrata.

L’auto sottoposta al provvedimento era la Maserati Levante, che risultava rubata e sequestrata «in quanto oggetto di furto». Quella vendita fruttò 146mila euro pagati con bonifici bancari. Il meccanismo consisteva nel piazzare i beni di lusso, in modo da completare gli affari prima che arrivasse l’autorità giudiziaria.

La vicenda vede come parte offesa il proprietario di un autosalone in Sicilia, che comprò la Maserati in buona fede, cadendo nel tranello predisposto dall’imputato, il quale riuscì a definire l’affare ottenendo il denaro e completando la consegna. La successiva sorpresa riguardava l’esecuzione del provvedimento, con le verifiche ulteriori avviate dalla parte offesa e la denuncia che portò la Procura a far scattare un'indagine. L'imputato è atteso dal vaglio del gip, prima della prima data utile per il dibattimento. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA