Diabete, assumere l'80% delle calorie entro le 13 migliora la glicemia: studio Usa, cena più leggera

La nuova ricerca ha analizzato gli effetti di un nuovo regime alimentare a confronto di un modello "standard"

Diabete, assumere l'80% delle calorie entro le 13 migliora la glicemia: studio Usa, cena più leggera
Diabete, assumere l'80% delle calorie entro le 13 migliora la glicemia: studio Usa, cena più leggera
Venerdì 16 Giugno 2023, 13:14 - Ultimo agg. 13:24
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Assumere la maggior parte delle calorie nella prima parte della giornata previene la glicemia. Il motivo? Così facendo, si riduce la permanenza nel sangue di quei zuccheri i cui valori glicemici superano i limiti salutari. Dunque, questo approccio alimentare potrebbe aiutare le persone a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

L'indicazione arriva da uno studio coordinato da ricercatori della New York University e presentato al congresso annuale della Endocrine Society che si sta svolgendo a Chicago, negli Stati Uniti. Già in passato, diverse ricerche avevano mostrato che concentrare i pasti nelle prime 8 ore della giornata ha effetti benefici sul metabolismo e sui livelli di zuccheri nel sangue.

Non era però chiaro se i benefici derivavano dal modello alimentare in sé o dalla perdita di peso (spesso associata ad esso).

La ricerca

La nuova ricerca ha analizzato gli effetti di un regime alimentare che prevede l'assunzione dell'80% delle calorie entro le ore 13.00, confrontandolo con un modello "standard" in cui circa la metà delle calorie viene assunta dopo le 16.00.

Salvo la variazione nell'orario dei pasti, ricercatori hanno permesso ai partecipanti di assumere la quantità di cibo desiderata per escludere che vantaggi emersi dallo studio fossero legati a una eventuale perdita di peso. Dopo una settimana di dieta, i risultati hanno confermato che ridurre le calorie assunte nella seconda parte della giornata ha effetti benefici sul controllo della glicemia.

«Questo tipo di alimentazione, attraverso il suo effetto sulla glicemia, può impedire a chi soffre di pre-diabete o obesità di progredire verso il diabete di tipo 2», ha affermato
la ricercatrice Joanne H. Bruno. Tuttavia, secondo l'esperta «sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio il vantaggio complessivo di questa strategia».

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