Medicina, bipolare non significa aggressivo: lo studio che mette fine al pregiudizio

Medicina, bipolare non significa aggressivo: lo studio che mette fine al pregiudizio
Medicina, bipolare non significa aggressivo: lo studio che mette fine al pregiudizio
Venerdì 9 Aprile 2021, 18:02 - Ultimo agg. 10 Aprile, 09:37
1 Minuto di Lettura

lo studio condotto dai medici e ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele smentisce il pregiudizio che il disturbo bipolare sia associato a comportamenti violenti. Dalla ricerca, coordinata dalle psichiatre Raffaella Zanardi e Cristina Colombo, professoressa ordinaria presso l'Università Vita- Salute San Raffaele e direttrice del Centro Disturbi dell'Umore dell'Ospedale San Raffaele Turro, è emerso come solo l'1,32% dei pazienti aveva mostrato atteggiamenti violenti verso persone, mentre negli altri casi è stata registrata violenza verso oggetti o violenza verbale. Non solo: i ricercatori hanno osservato una drastica riduzione dei comportamenti violenti durante i lunghi periodi di benessere (dall'11,92% al 2,64%).

«Abbiamo osservato come la quasi totalità degli episodi aggressivi verificatisi nei periodi di benessere - spiega Zanardi - fosse correlato alla presenza di una co-diagnosi psichiatrica: disturbi di personalità, disturbo da uso di alcol o abuso di sostanze». «Ô stato interessante - aggiunge Colombo - poter osservare come i sintomi tipici delle fasi maniacali, come agitazione psicomotoria ed irritabilità, spesso stigmatizzati proprio perché ricondotti ad atti violenti, si sono rivelati connessi ad episodi di violenza solo in una netta minoranza dei casi». «Siamo speranzosi che i nostri risultati - conclude - possano aiutare a demolire lo stigma secondo cui la diagnosi psichiatrica equivale a violenza, e che la violenza possa in questo modo essere giustificata da una malattia»

© RIPRODUZIONE RISERVATA