Borghi, Mastandrea e Caligari
«Alessandro è una persona alla quale voglio tanto bene. Se mi chiedi cos'è Non essere cattivo, ti dico anche Alessandro. È Claudio Caligari, è è Valerio Mastandrea, è un gruppo di persone meravigliose, è un'esperienza pazzesca nella quale siamo andati dentro. Non c'è una definizione che potrei dare, è qualcosa che che ci ha cambiato proprio l'anima in una qualche maniera, indirizzata verso qualcos'altro, verso le cose più importanti, veramente importanti, guardando Claudio che che ci stava lasciando e si preoccupava di lasciare qualcosa a tutti noi senza preoccuparsi della sua stessa vita. Io questa l'ho trovata una cosa un'azione di cuore, di coraggio pazzesca»
«C'è un documentario bellissimo sulla figura di Claudio Caligari, dove però si vede anche in parte quello che abbiamo fatto noi dentro Non essere cattivo. Ci sono Amore tossico, L'odore della notte, Non essere cattivo. In più tutta la vita di Claudio che si chiama "Se c'è un al di là sono fottuto". Eh, ed è un documentario bellissimo, veramente bellissimo»
«Io e Alessandro abbiamo fatto quel film, poi solo recentemente abbiamo rifatto Le otto montagne assieme. Abbiamo continuato la nostra amicizia fuori dal lavoro, era una una grande amicizia e poi è diventato di nuovo, per fortuna, un'amicizia anche sul lavoro dove abbiamo potuto ridivertirci assieme perché è una grande emozione stare con Alessandro. Io se vogliamo fare una metafora calcistica, ti senti proprio disimpegnato, è quasi dire "Faccio un cross", tanto lo so che arriva lui di testa da qualche parte o viceversa, capito? Cioè quasi a occhi chiusi»
«Valerio è nostro fratello maggiore, abbiamo continuato a sentirci come con Alessandro e io quando ho dubbi, cose, vado sempre a rompergli le scatole. Ci sentiamo. Per me è una figura importante, è sempre molto presente per me, gli voglio molto bene»