La morte di Gianni
Poi arrivò il giorno più tragico: la morte di Gianni. «Uno shock: eravamo a Roma, non ci credevo. Solo quando arrivai a Miami e toccai la sua testa insanguinata mi resi conto di tutto...». E qui ha inizio la terza vita di Santo Versace: «Una vita in difesa: fino al giorno prima discutevamo della fusione con Gucci, dopo il delitto di Miami le banche d’affari ci davano per falliti e dovevamo persino respingere le accuse di mafia». Santo ricorda che per un periodo «nel weekend, andavo nella villa di Moltrasio e dormivo nel letto di Gianni. E di notte ero in preda agli incubi, gridavo: “Gianni spostati”. Avrei voluto parargli il colpo fatale».