Congiunti, il paese in provincia di Pescara impazza sul web: la meta più cult del 4 maggio

Coronavirus, visite a Congiunti impazza sul web: la meta più cult del 4 maggio
Coronavirus, visite a Congiunti impazza sul web: la meta più cult del 4 maggio
di Rosalba Emiliozzi
venerdì 1 maggio 2020, 10:23 - Ultimo agg. 13:04
3 Minuti di Lettura

Dopo coronavirus, mascherina e contagi, in queste ore, la parola più cliccata del web è congiunti. Il termine cult, pronunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte tre giorni fa con il  quale ha sdoganato dal lunedì 4 maggio gli «spostamenti mirati per far visita a congiunti», impazza in rete con battute di ogni genere abbinato alla foto del cartello  che indica località Congiunti, frazione di Collecorvino, comune in provincia di Pescara. Mille abitanti al centro del mondo.



Un posto, vicino al mare Adriatico, dove - dice il popolo del web - «si può andare senza scuse sull'autocertificazione». Risponde Catia: «Giusto diamoci l'appuntamento lì vicino al cartello, non possono dire che non siamo congiunti». E Moreno che risponde: «Tutti presenti alle 12». «E vaiiiii, tutti a Congiunti» dicono Annarita e Fabrizio. Pietro crea e posta un video con entrate in massa a Congiunti. E giù battute e disquisizioni tra sposati e fidanzati, nonni single accompagnati, mamme separate con amico carissimo, tutti a capire se per loro sono possibili «visite a congiunti».



«Ci stiamo organizzando affinché non si creino assembramenti - ci scherza su il sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri (nella foto) - Lo so, lo so, la foto con l'indicazione di Congiunti è diventata virale». E lo dice un sindaco che fa politica senza Facebook, Twitter, Instagram, quasi costretto a installare sul telefonino Whatsapp e che si definisce «poco social ma molto sociale». Zaffiri è anche presidente della Provincia di Pescara e ieri era intento a distribuire mascherine gratuite ai residenti della frazione di Congiunti, casa per casa. «Sta migliorando la situazione» risponde alle paure  dei suoi concittadini mentre consegna buste con i dispositivi di protezione donate al Comune da un'azienda locale di livello internazionale che produce macchinari per fare pannolini e assorbenti e che, come spiega il sindaco, «ha riconvertito parte della produzione realizzando un macchinario di altissima precisione che produce, appunto, mascherine».

E tutto torna. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA