Cannes 2022, Mario Martone torna in gara e Marco Bellocchio racconta Moro

Cannes 2022, Mario Martone torna in gara e Marco Bellocchio racconta Moro
di Titta Fiore
Venerdì 15 Aprile 2022, 11:00 - Ultimo agg. 19 Aprile, 09:27
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Mario Martone in concorso, Marco Bellocchio a Cannes Première: sulla Croisette scende in campo l'Italia dei maestri. Martone era stato in gara con «L'amore molesto» nel 1995, poi, in anni successivi, al Certain Regard con «Teatro di guerra» e alla Quinzaine des Realizateurs con «L'odore del sangue». Ora torna finalmente in corsa per la Palma d'oro con un film, «Nostalgia», tratto dal romanzo postumo di Ermanno Rea e interamente girato nel rione Sanità, con Pierfrancesco Favino protagonista. «Un film napoletano» lo ha definito il delegato generale Thierry Frémaux, presentando il programma della rassegna a Parigi e sottolineando una felice stagione creativa e produttiva: «Molti dei più importanti cineasti di oggi sono napoletani o raccontano quella realtà, come Sorrentino, Garrone e, appunto, Martone. Napoli è la città del cinema». 

Premiato l'anno scorso alla carriera, e festeggiato sul palco del Palais proprio da Favino e da Sorrentino, Bellocchio porta quest'anno a Cannes come evento speciale la sua prima serie, «Esterno Notte», sei puntate Rai da cinquanta minuti ciascuna sul rapimento di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse: un caso che già aveva raccontato nel film «Buongiorno, Notte» e ora affronta dal punto di vista dei protagonisti di quella drammatica vicenda (nei panni di Paolo VI ci sarà Toni Servillo). «Sono orgoglioso e felice di essere stato invitato al Festival e tranquillo per non essere in concorso. Poi alla proiezione ricominceranno i palpiti, è un altro esame (la vita è tutta un esame, almeno io la vivo così) che affronterò senza prendere un calmante» ha commentato con un sorriso il regista, 82 anni, reduce dal bel successo del docufilm biografico «Marx può aspettare» in corsa ai David di Donatello. È in parte italiano anche «Les amandiers» che porta in concorso Valeria Bruni Tedeschi, ma è di produzione francese: racconta gli anni Ottanta vissuti dalla regista alla scuola di teatro di Patrice Chéreau, tra aspirazioni d'artista e il dramma dell'Aids. 

Dopo aver saltato l'edizione del 2020 per via del Covid, e aver spostato quella del 2021 a luglio, quest'anno il Festival torna alle date consuete (17-28 maggio) e spinge i motori a pieno regime, nonostante le difficili condizioni «ambientali» (pandemia, venti di guerra, elezioni, crisi delle sale e concorrenza delle piattaforme). Frémaux e il presidente uscente Lescure (l'anno prossimo lo sostituirà Iris Knobloch) annunciano un'edizione, la numero 75, dedicata alle celebrazioni e alla riflessioni: «Il cinema si sta resettando e noi ci interrogheremo sul presente e sul futuro» ha spiegato il delegato generale, «il 23 maggio avremo una giornata di studi con cineasti di tutto il mondo e simposi sul senso del loro mestiere e anche sul ruolo dei festival». Si parlerà della guerra in Europa con le opere di due registi ucraini, «The Natural History of Destruction» di Sergej Loznitsa sulle deportazioni di massa durante la seconda guerra mondiale, e «Butterfly Vision» di Maksym Nakonechnyi sul conflitto nel Donbass.

Non ci saranno le delegazioni ufficiali russe, ma il regista dissidente Kirill Serebrennikov porterà in gara «Tchaikovsky's Wife». Nei diciotto titoli della selezione ufficiale, che potrà ulteriormente allargarsi nei prossimi giorni, trovano posto quattro vincitori di Palme d'oro, i fratelli Dardenne con «Tori et Lokita», Kore-eda Hirokazu con «Broker», Cristian Mungiu con «RMN» e Ruben Ostlund con «Triangle of Sadness». Non mancheranno venerati maestri come David Cronenberg con «Crimes of the Future», James Gray con «Armageddon Time» e Jerzy Skolimowski con «Hi-Han», registe come Claire Denis («Stars at Noon») e Kelly Reichardt («Showing Up»). 

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Aprono gli zombie della commedia horror di Michel Hazanavicius «Z (comme Z), con Romain Duris e Bérénice Bejo, torna Tom Cruise con una proiezione speciale di «Top Gun: Maverick», sequel dell'iconico film che lo consacrò una quarantina di anni fa prototipo del moderno eroe romantico. Il passaggio del divo sulla Croisette sarà accompagnato da una retrospettiva dei suoi film e da una masterclass. Fuori concorso l'atteso «Elvis» di Baz Luhrmann con Tom Hanks nei panni del colonnello Parker, e «Three Thousand Years of Longing» di George Miller. Corposo il tributo alla musica, con il film di Ethan Coen su Jerry Lee Lewis «Trouble in Mind», e l'omaggio a David Bowie di «Moonage Daydream». Dedicata ai più giovani, infine, la collaborazione con Tik Tok per una serie di eventi social, ma le piattaforme restano ancora fuori dalla selezione maggiore.

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