MILANO - Lo ha definito crepuscolare, ovvero dalla metrica più tenue rispetto agli altri suoi album. Il mondo è nostro (Virgin Records/Universal Music Italia), è un chiaroscuro di battaglie personali che sviscera nel profondo l'umanità, tra divertissement e ballad, in un mix di elettro anni 80, hip pop, r'n'b, funky e swing.
Ferro si fa gladiatore sull'onda di un intimo «I'm back» (Sono tornato).
C'è tutto il mondo emotivo di Tiziano dentro. Compreso il ventaglio delle collaborazioni. Vecchioni (I Miti), Ambra (Ambra/Tiziano), thasup («r()t()nda»), Caparezza (L'angelo degli altri e di se stesso) e Sting (For her love), insieme agli autori Brunori, Di Martino, Sonzini (con cui Tiziano produce questo album), Dabbono, Mattei (ThaSupreme) e Kierszenbaum (Madonna, Lady Gaga). È un disco sincero e vero. Alla domanda se è merita attenzione, la risposta è certamente sì.
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