Il comitato campano della Federsci, tra i primi in Italia, ha aderito nel 2019 al modello proposto dalla Fisi–Salt (sviluppo atleta a lungo termine) e ha inserito nel proprio calendario il criterium Mini Sci, un circuito di tre gare riservato esclusivamente alle categorie denominate super baby e topolini ed è facile capire perché i piccoli sciatori sono nati negli anni dal 2014 al 2018. Domenica 20 febbraio partirà la terza edizione del criterium Mini Sci (l’anno scorso è saltata a causa del Covid) e ci saranno a Roccaraso circa 300 piccolissimi sciatori pronti ad emulare i grandi campioni che abbiamo visto alle Olimpiadi. Le gare sono organizzate grazie alla collaborazione dei quattro sci club del comitato campano Fisi: Sci club 2010, Sci club Napoli, Sci club 3punto3 e Sai.
La prima gara in programma il mini Gs, un primo approccio con lo slalom Gigante in cui le distanze tra le porte sono proporzionali al loro fisico e alle loro capacità. Le discese dei concorrenti saranno riprese on line, su una specifica piattaforma e seguite da genitori, parenti e amici, come se fosse una piccola Olimpiade, ma sicuramente come una grande festa divertente. Il successivo impegno sarà il 3 marzo con la gara il mini cross, dove saltini, onde e curve paraboliche rappresentano un’ottima occasione per sviluppare le abilità motorie che si ritroveranno, non solo nella loro vita sportiva, ma anche in quella di tutti i giorni.
L’idea è nata nel 2019 dalla commissione sci Alpino del comitato campano della Fisi, composta da tecnici federali tra cui Ferdinando Fossati e Andrea Barulli con la collaborazione del consigliere Gianpiero Bucci e presieduta da Roberta Cataldi, che sottolinea: «Il comitato campano si pone all’avanguardia in Italia con questo circuito che prevede tre gare (non agonistiche) con tracciati in cui vengono inseriti cambi di ritmo, saltini e piccoli ostacoli. Questo progetto non solo ha lo scopo di stimolare lo sviluppo delle abilità motorie e delle capacità coordinative (età sensibile 6-12 anni), ma cerca di rendere più giocoso il momento della competizione, al fine e di ridurre l’ansia e la paura che spesso compromettono il risultato e di evitare, nel contempo, la perdita di motivazione che induce i ragazzi ad abbandonare lo sport».