Maradona, marchi a suo nome
dopo la morte: «Adesso basta»

Maradona, marchi a suo nome dopo la morte: «Adesso basta»
di Francesco De Luca
Lunedì 10 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 18:53
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Dopo la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre a Buenos Aires, sono stati depositati presso l'Istituto nazionale della proprietà intellettuale a Buenos Aires 147 marchi riconducibili alla figura dell'ex capitano del Napoli e della Seleccion argentina per stipulare nuovi contratti. È quanto ha potuto accertare la magistratura argentina il 6 aprile, a poco meno di un mese dalla denuncia presentata il 13 marzo da Dalma e Gianinna Maradona nei confronti di Matias Morla, l'avvocato del padre e il capo di quel clan che lo aveva seguito negli ultimi anni.

Morla non si è fermato dopo l'accusa di amministrazione fraudolenta delle figlie del suo “grande amico”: ha depositato la richiesta per quei 147 marchi. E il pm Carlos Donoso Castex ha deciso di impedirne l'uso per eventuali nuovi contratti, anche se è possibile che l'avvocato si sia mosso così per evitare che lo facessero le figlie di Diego o altre persone a lui vicine negli ultimi anni. Secondo quanto riportato dal sito Infobae.com, il magistrato ha chiarito che questa operazione non era vietata, ma con una causa in corso ha comunque deciso di bloccare eventuali nuove attività commerciali nel segno del Diez.

Anche perché Dalma e Giannina avevano chiesto nel ricorso che l'avvocato si astenesse da qualsiasi operazione commerciale «avendo completato il suo mandato». 

È probabile che le figlie di Maradona - due delle cinque eredi del patrimonio insieme con Diego junior, Jana e il minore Diego Fernando - facciano accertare ai loro legali se sono stati depositati marchi riconducibili al Campione in altre parti del mondo, anche in Italia. Le attività commerciali di Diego erano gestite da Morla attraverso la società Sattvica SA, da lui creata nel 2015 con Maxi Pomargo, diventato poi il segretario di Maradona, al suo fianco fino alle ultime ore nella casa del Barrio San Andres a Tigre, a pochi chilometri da Buenos Aires. 

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