Mkhitaryan promuove la Roma:
«Qui è bello e mi diverto a giocare»

Mkhitaryan promuove la Roma: «Qui è bello e mi diverto a giocare»
di Gianluca Lengua
Lunedì 2 Marzo 2020, 15:17 - Ultimo agg. 16:05
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A Trigoria tutti lo chiamano Micki e ci ha messo poco a entrare nel cuore di tifosi e addetti ai lavori grazie alle sue qualità e al modo di fare da professionista esemplare. Mkhitaryan è arrivato in giallorosso negli ultimi giorni di mercato estivo, ha subito cominciato col botto ma gli infortuni gli hanno impedito di dare il massimo campo. Fonseca lo ha aspettato e, complice l’infortunio di Pellegrini, nelle ultime partite lo ha piazzato al centro della trequarti dove sta tirando fuori tutte le sue qualita: «Il primo settembre, due ore dopo il match giocato con l’Arsenal, Mino Raiola mi ha detto che avrei dovuto prendere il primo volo per Roma. E’ successo tutto molto in fretta. Mi ero ripromesso che le cose sarebbero dovute cambiare in questa stagione. Quando hai 30 anni non hai più tempo da perdere e hai bisogno di andare avanti per continuare a divertirti. A inizio stagione il nostro obiettivo era entrare nelle prime quattro, andare in finale di Coppa Italia e proseguire il più possibile nel cammino Europeo. La pressione qui non è un problema per me. Non per la mia età, ma perché ho giocato in club come Manchester United e Arsenal. La gente qui vive di calcio ed è molto bello», ha detto in un’intervista realizzata su Youtube dal blogger Yevgeny Savin.

MOURINHO AMORE E ODIO
Micki ripercorre le parti salienti della sua carriera partendo dal dal Manchester United con Mourinho: «E’ un vincente di natura. Vuole che tu vinca e che tu faccia quello che ti chiede. E’ difficile per chiunque. Ci sono state divergenze e conflitti, ma non hanno avuto un forte impatto sul buon lavoro e i tre trofei vinti. Se è vero che mi ha attaccato dopo la partita e mi ha spinto dicendo che dovevo allenarmi? Si è vero. Tutto è iniziato da lì. Ho pensato: “Non ho altro da aggiungere al Manchester. Lavoro, presso, aiuto la squadra, segno e qualcuno è anche insoddisfatto. Non volevo perdere tempo e giocare a calcio”. Giocare al Manchester è comunque un’occasione che ti capita una volta nella vita. Scendere in campo insieme a Ibrahimovic, Pogba, Mata, De Gea… Se dovessi ritornare indietro nel tempo, avrei rinnovato il contratto con i Red Devils. Non mi pento però di ciò che ho fatto». La scelta, dunque, è ricaduta sull’Arsenal in cui è rimasto pre tre stagioni prima di approdare alla Roma in prestito: «Passare con loro è stato coronare il sogno che avevo da bambino. Molti giocatori francesi avevano indossato quella maglia in passato: Henry, Pires, Bergamp, Petit, Vieira. Ero appassionatissimo. Poi, con l’arrivo degli Emirati Arabi, hanno iniziato ad avere problemi economici e hanno iniziato ad investire sui giovani. Trasferirmi all’Arsenal di Wenger è stato un sogno, una favola».

VERSO LA RUSSIA
Nel corso dell’intervista sono intervenute anche la mamma e la sorella di Mkhitaryan, entrambe lo vorrebbero vedere in Russia con la maglia dello Zenit San Pietroburgo: «Nella vita non puoi chiudere le porte a niente. Henrikh è pronto a prendere in considerazione questa opzione e ama la Russia», ha detto la sorella Monika.
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