Covid, tsunami sulla serie A
ma la Lega tira dritto: niente rinvii

Covid, tsunami sulla serie A ma la Lega tira dritto: niente rinvii
di Pino Taormina
Giovedì 6 Gennaio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 20:10
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Solo in Lazio-Empoli si giocherebbe una partita senza giocatori positivi. Sarebbe un vero record, di questi tempi. Per il resto, la serie A è travolta da uno tsunami. Il Milan ha scoperto positivi Tomori e Romagnoli, ne seguiranno altri ovunque. Neppure è il caso di scommetterci su. In Italia è tutto fermo. Tranne la serie A. Che per un attimo a fatto credere di aver messo i piedi sulla terra con un direttivo convocato in urgenza in serata ma che invece ha confermato la propria posizione: si va avanti, senza se e senza ma. Già la prima gara, Bologna-Inter alle 12.30, salta, perché i rossoblù hanno 8 positivi, la Asl gli sospende l'attività agonistica, e poco importa se nel frattempo l'Inter era già a Bologna. Il club emiliano ha già chiesto alla Lega il rinvio della gara di domenica con il Cagliari. Ma proprio Inzaghi, il tecnico della capolista, aveva usato le parole più sagge: «Questo clima che stiamo vivendo, di certo non fa bene al calcio». Anche le Asl di Salerno, Torino e Udine, trattenendo i giocatori di Salernitana, Toro e Udinese in quarantena domiciliare, hanno impedito che si disputino Salernitana-Venezia, Atalanta-Torino e Fiorentina-Udinese, e ormai anche le partite dei tre club in programma domenica 9. Quelli dell'Udinese hanno anche il divieto di compiere attività sportiva. L'Asl di Verona ha lasciato partire l'Hellas per La Spezia, nonostante 10 positivi. È tutto senza senso, la regolarità del campionato è saltata in aria. Sarebbe saggio fermarsi in attesa che i contagi diminuiscano, ed è la proposta che qualcuno aveva provato a portare avanti all'interno del governo. A quanto sembra, però, nessuno avrebbe raccolto la proposta. Né ci sarebbero stati commenti da parte del premier Draghi e degli altri ministri. La notizia è arrivata in qualche modo anche nei diversi palazzi calcistici, ma ci sarebbero stati approfondimenti rassicuranti: anzi, a quanto sembra anche l'idea di un'ulteriore riduzione della capienza (attualmente al 50 per cento per gli stadi e al 35 per i palazzetti) o addirittura delle porte chiuse non figurerebbe nel ventaglio delle possibilità sbarcate in Consiglio dei ministri. Ma è chiaro che l'alta tensione, con tanto di spaccatura nella maggioranza, rimbalza anche nell'ambito sportivo. Proposta che è solo rinviata, perché andare avanti così è impossibile. «Continuare a giocare il campionato di calcio di serie A, oltre a falsare irrimediabilmente ogni tipo di risultato finale, in queste condizioni dimostra, una volta di più, che il governo del calcio non è altro che una repubblica delle banane che vive nell'assoluta inconsapevolezza di quello che accade nel mondo. Chiediamo perciò l'immediata interruzione del campionato per salvare almeno la faccia di uno sport così amato che assomiglia sempre di più a quelli che ballavano sul ponte del Titanic mentre la nave affondava», è l'appello che lanciano lo scrittore Maurizio De Giovanni e il senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo

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Niente stop al campionato di Serie A: è questa la posizione del Consiglio di Lega, riunitosi in serata. Il Consiglio è stato compatto nel difendere il campionato e quindi proseguire con le gare. Nelle prossime ore, inoltre, verrà stilato un nuovo protocollo in stile Uefa: con 13 giocatori disponibili (di cui un portiere) ci sarà l'obbligo di giocare, anche pescando dalla Primavera. Inoltre, la Lega ricorrerà al Tar contro i provvedimenti delle Asl che non terranno conto delle disposizioni sulle quarantene del 30 dicembre scorso. Intanto dopo serie B e Lega Pro, anche i Dilettanti hanno rinviato le giornate, fissando la ripresa al 23 gennaio. La vigilia della ripartenza è trascorsa tra annunci di nuove positività e qualche guarigione. Ma è caos ovunque: a seguito degli ultimi test sono state riscontrate le positività al Covid-19 di sei giocatori e due componenti dello staff del Cosenza.

Mentre al Benevento risultano positivi cinque giocatori e tre addetti dello staff tecnico. Insomma una situazione che non lascia presagire nulla di buono. È un imbarazzo per tutti. 

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