Avellino-Potenza, Taurino rischiatutto:
se non vince perde la panchina

Avellino-Potenza, Taurino rischiatutto: se non vince perde la panchina
di Marco Festa
Sabato 1 Ottobre 2022, 10:00
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Vincere o cambiare. L'Avellino è a un bivio. Alle 17,30 i biancoverdi sfidano il Potenza nella sesta giornata del girone C di Serie C. Un solo risultato a disposizione per scongiurare l'esonero di Roberto Taurino: la vittoria. Quattro punti in cinque partite, quartultimo posto in classifica: numeri impietosi, gli stessi del Foggia che ha già silurato Boscaglia; numeri che rendono insufficienti i pur evidenti progressi mostrati dal secondo tempo a Monopoli in avanti; numeri da aggiornare con 3 punti vitali per garantire la prosecuzione del progetto tecnico. Pesano come macigni le 3 sconfitte in altrettante partite in trasferta, ultima delle quali nonostante 7 tiri in porta a Latina. Incide, non di meno, il pari casalingo a reti inviolate contro la neo-promossa Gelbison, ma nella loro tana i lupi ripartono dal successo per 2-1 al Partenio-Lombardi contro il Messina. Ripetersi è vitale per gettare acqua sul fuoco delle polemiche alimentate dalla conferenza stampa tenuta in settimana dal presidente D'Agostino, aumentare l'autostima all'interno del gruppo e lavorare in un ambiente quantomeno più sereno a dispetto di quello attuale: dove si è arrivati, da tempo, al tutti contro tutti senza esclusioni di colpi.

Tra il dire e il fare c'è l'undici allenato dall'ex difensore della Lazio Sebastiano Siviglia, che finora non ha mai vinto ma neppure perso: 5 pareggi in altrettanti match disputati. Non sarà una passeggiata di salute, anche perché in settimana lo spogliatoio biancoverde non è rimasto immune alle pressioni dall'esterno e il pallone peserà il doppio. Siviglia predilige il 4-3-3, lo stesso modulo che Roberto Taurino non sembra orientato a cambiare seppur in settimana abbia provato il 3-5-2: sia per valutazioni di carattere tecnico-tattico, data l'infermeria affollata dagli esterni d'attacco, sia per una lecita riflessione sugli interpreti a disposizione nel pacchetto arretrato, inizialmente ingaggiati per giocare in una linea a 3. Su tutti Aya, che è stato messo in discussione nel corso della settimana, ma a cui, alla fine, dovrebbe essere concessa un'altra chance dopo aver analizzato in maniera capillare gli errore di posizionamento finora commessi: ultimo dei quali quello fatale sabato scorso a Latina. In odore di conferma tra i pali Marcone, pure lui non impeccabile al Francioni in occasione della rete risolutiva di Fabrizi, ma difeso a spada tratta dall'allenatore nel corso della presentazione della gara.

L'unica novità nelle retrovie, fatto salvo l'impiego di Illanes o Auriletto al posto di Aya, si avvia a essere così rappresentata dal recuperato Zanandrea nelle vesti di terzino sinistro con Ricciardi sul versante opposto e Moretti a completare il reparto. Un altro difensore recuperato, Rizzo, si accomoderà in panchina.

A centrocampo ci sarà da fare la partita, motivo per cui Franco è pronto a riprendersi la maglia da titolare che aveva lasciato al più battagliero Matera. Probabile l'impiego dell'ex Turris da mezzala destra, con Casarini in cabina di regia e Dall'Oglio a fungere da interno sinistro. In attacco il fresco trentenne Trotta cerca il suo primo sigillo stagionale confidando nel supporto dei cursori di fascia e di chi si muoverà ai suoi lati: Russo a sinistra e Ceccarelli a destra. Per quest'ultimo la botta al costato subita a Latina si è rivelata nulla di serio o preoccupante. Allo staff l'ultima parola in merito al suo impiego. Se Ceccarelli dovesse essere risparmiato in vista di un altro incontro interno, quello in Coppa Italia di Serie C, in programma il martedì prossimo (ore 15), contro la Fidelis Andria di Mirko Cudini allora toccherebbe a Micovschi, sparito dai radar come Murano e Gambale, giocare nel tridente a piede invertito. Non convocati gli acciaccati Di Gaudio e Kanoute oltre all'infortunato Guadagni: si attende ancora il responso in merito all'entità del danno rimediato in seguito al duro colpo a un ginocchio di cui è rimasto vittima nel corso dell'allenamento dello scorso lunedì. Sugli spalti sono previsti poco più di tremila spettatori, compresi 2380 abbonati. A rilento la prevendita, complice il clima avvelenato che ha fatto passare, a tanti, la voglia di andare allo stadio. All'Avellino il compito di provare a riportare entusiasmo nell'unico modo possibile: attraverso i risultati, che contano più delle parole che hanno fastidiosamente rubato la scena al calcio giocato e spinto il lupo in un bosco fitto di acredini e disamore. Un contesto che rischia di contribuire a far ritrovare l'Avellino in lotta per non retrocedere. Altro che Serie B. 

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