Avellino, l'ultima umiliazione:
ko nei playoff e addio al sogno della B

Avellino, l'ultima umiliazione: ko nei playoff e addio al sogno della B
di Marco Ingino
Giovedì 5 Maggio 2022, 09:32 - Ultimo agg. 10:42
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Chi sbaglia paga e l'Avellino di ieri di errori ne ha commessi in quantità industriale, in attacco e in difesa, per essere graziato dal Foggia. Errori gravi che hanno fatto passare i rossoneri con un 1-2 in rimonta e calare il sipario su una stagione deludente chiusa addirittura all'esordio nei playoff.

Una delusione enorme per i settemila del Partenio Lombardi traditi per l'ennesima volta in questa annata calcistica da una squadra costruita male e gestita peggio. Una squadra a cui ieri sera Gautieri ha provato a dare un volto diverso affiancando il rientrante Maniero a Murano. Un po' a sorpresa, infatti, il tecnico partenopeo ha inizialmente escluso dal suo 3-5-2 sia Di Gaudio che Kanoute affidando la difesa alla direzione di Scognamiglio con Dossena (preferito a Silvestri) e Bove a supporto. In mediana, invece, senza Aloi, Matera e Tito la linea a cinque è partita da Ciancio passando per Carriero, De Francesco, Kragl ed è arrivata a Mignanelli. Di contro Zeman ha sostanzialmente confermato la struttura di tre giorni fa contro la Turris alternando gli ex Di Paolantonio e Garofalo in mediana e Di Grazia con Ferrante in attacco. Lo stesso tridente dello Zaccheria di dieci giorni fa, però, nel primo tempo ha punto pochissimo anche perché l'Avellino è partito con il baricentro alto grazie ad un Maniero in grande spolvero. L'attaccante partenopeo, con la complicità di un difensore, già dopo 4 minuti ha messo Murano davanti a Dalmasso ma l'ex Perugia si è fatto murare in maniera ingenua dall'argentino.

Alla prima fiammata nella bolgia del Partenio, nel giro di tre minuti, ha fatto seguito la discesa di Ciancio ma l'ex Carrarese, dalla linea di fondo, ha forzato troppo il cross per l'accorrente Murano. Come un pugile che combatte con la guardia bassa, il Foggia ha reagito d'istinto con un destro di Curcio, impreciso, e un sinistro a giro di Merola, uscito di poco. Contrariamente al passato, la squadra di Gautieri non si è intimorita anche perché Murano, al sedicesimo, ha provato a riscattare l'errore iniziale con una giocata personale: dribbling nello stretto con tunnel a Di Pasquale, veronica su Sciacca e tiro di sinistro deviato in corner dal solito Dalmasso.

Una giocata che avrebbe meritato il gol, arrivato un minuto dopo dal successivo tiro dalla bandierina battuto da De Francesco. L'ex reggino ha trovato sul secondo palo Bove che di sinistro ha fatto esplodere lo stadio.

Gol illusorio perché il Foggia, perso Di Grazia sostituito da Ferrante, a testa bassa ha cercato subito il pari. Cosa che, per la verità, i rossoneri hanno sfiorato in maniera concreta solo al 28' quando Mignanelli si è fatto sorprendere alle spalle dal taglio di Garrattoni ma Forte ha imitato Dalmasso chiudendogli lo specchio della porta. Tutto qui, nella sostanza, il primo tempo anche perché non sono mancate le scaramucce ed i momenti di tensione sul finale della prima frazione con l'arbitro Tremolada costretto a riportare la calma a suon di cartellini gialli.

Calmati i bollori dopo l'intervallo, il Foggia si è ripresentato con un sinistro senza pretese di Ferrante ma soprattutto la ferma volontà di imporre il proprio gioco alzando il ritmo. Esattamente come nel primo tempo, però, la vera palla gol è capitata sui piedi di Murano che stavolta, lanciato da Mignanelli, ha persino dribblato Dalmasso ma, a porta vuota, non è riuscito ad eludere Rizzo che gli ha deviato la conclusione sul palo.

Dal mancato raddoppio al pareggio subito sono passati pochi minuti con i rossoneri che, all'11', hanno sorpreso la difesa irpina con un traversone dalla sinistra che ha trovato Scognamiglio fuori posizione e Bove distratto su Ferrante. Quest'ultimo, in maniera quasi involontaria, ha servito a Merola un assist comodissimo per riaprire la contesa. Un pugno in pieno volto ai biancoverdi che hanno subito inserito Kanoute per lo stanco Maniero. Proprio dal senegalese è arrivato al 20' lo spunto che poteva segnare il riscatto di Murano ma l'ex Perugia, prima di lasciare il posto a Plescia, ha alzato di troppo la mira di testa.

Errori che l'Avellino ha pagato a caro prezzo perché il Foggia ha nuovamente colpito duro gelando il Partenio. Bove, croce e delizia della serata insieme a Murano, alla mezzora ha sbagliato il rinvio di testa servendo un pallone d'oro a Nicolao che ha bucato Forte. Un colpo da k.o. anche se Gautieri ha provato a rianimare la sua squadra inserendo Di Gaudio, Rizzo e Mastalli. Tutto inutile come i tentativi di Di Gaudio e Mignanelli prima della bordata di fischi a sancire la delusione finale. 

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