Calcio, il coronavirus cambia tutto:
gironi in B e serie C a 22 squadre

Calcio, il coronavirus cambia tutto: gironi in B e serie C a 22 squadre
di Marco Ingino
Giovedì 30 Aprile 2020, 09:20 - Ultimo agg. 09:26
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Dopo aver generato danni incalcolabili al mondo del calcio, la pandemia potrebbe adesso provocare addirittura una rivoluzione epocale ai format della Figc e allo status dei calciatori di terza serie. Tra gli interrogativi che il prossimo 8 maggio potrebbe trovarsi ad affrontare il Consiglio Federale su richiesta della Lega Pro, infatti, c'è quello che riguarda il probabile declassamento a semiprofessionista dei calciatori-operai di terza serie per i quali i presidenti hanno chiesto la cassa integrazione in deroga. La proposta, che sarà resa ufficiale dopo l'assemblea del 7 maggio, ha una motivazione prettamente economica legata ad una diversa forma di tassazione sulla contribuzione. Da qui l'esigenza di una riforma che in tempi normali sarebbe stata programmata negli anni ma che adesso, alla luce di una quarantena che si preannuncia sempre più lunga, il parlamento del calcio potrebbe anticipare. Non a caso Francesco Ghirelli nella lettera di qualche giorno fa indirizzata a Cosimo Sibilia ha chiuso l'epistola invitandolo a valutare insieme l'idea di varare la stagione delle riforme.

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Esattamente come auspicato da Gabriele Gravina, intanto, i presidenti stanno in queste ore provando a collaborare per arrivare all'appuntamento del Consiglio Federale con già un accordo di massima anche perché si prevede che in Lega Pro due terzi delle società potrebbero risentire dell'effetto Covid. Il sempre più attivo presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, auspicando un'intesa tra serie C e D, ha espresso il suo desiderio: Serie A a 18, una B a 20 e una C a 22, più due gironi di C2 semi-professionistici. Secondo me - ha detto - questa soluzione salva il sistema e fa diventare interessante il raggruppamento di Serie C nazionale, rendendolo più attraente, ma anche sostenibile la C2 se ci capiti. Pensate che io spendo 180mila euro solamente di stadio per gestire la struttura. Quando avevo il Fondi ho speso complessivamente 4,3 milioni e parlo di una serie C che contribuisce con 300mila e in aggiunta al massimo, se fai giocare i giovani, te ne danno altri 200mila. Così facendo, però, hai i playout garantiti, senza fortuna. Dalla Triestina e precisamente dall'allenatore Carmine Gautieri è invece partita la proposta, che attrae di più, di estendere la riforma anche alla serie B. Secondo il tecnico partenopeo si potrebbe pensare ad una serie cadetta a due giorni da 16 squadre, con playoff incrociati a fine stagione, ed una C con un unico raggruppamento. Riguardo alla selezione delle squadre Gautieri, tirando chiaramente l'acqua al suo mulino che potrebbe essere anche quello dell'Avellino, ha specificato che andrebbe fatta a tavolino prendendo in considerazione parametri quali la storia della società, la solidità di finanziaria, il bacino d'utenza e l'organizzazione. Ipotesi suggestiva che logicamente ai club di seconda divisione piace di meno perché dovrebbero spartirsi la torta degli introiti televisivi in più parti. Ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione solo con effetto domino in virtù di quanto sta accadendo tra serie A e B dove, mentre c'è chi spinge per il blocco delle retrocessioni dalla massima serie c'è anche chi, per evitare contenziosi, sta provando a far valere le proprie ragioni per garantire almeno le tre promozioni in A di Benevento, Crotone e Frosinone. Dovesse verificarsi questa situazione (A a 24 squadre) anche la B potrebbe essere più propensa ad accogliere le nobili decadute della Lega Pro.

STOP ALLA STAGIONE
Con in prima linea i dottori Antonio Bianco e Gennaro Esposito dell'Us Avellino collegati in call conference, i medici delle 60 squadre di Lega Pro si sono interfacciati con il presidente Francesco Ghirelli sull'applicabilità del protocollo sanitario redatto dalla commissione medico-scientifica della FIGC. A moderare la tavola rotonda virtuale sono stati il rappresentante dei medici della Serie C Francesco Braconaro e l'avvocato di PwC Tls Gianluigi Baroni. Il protocollo medico - sanitario è stato valutato in base ad una serie di parametri: la fattibilità tecnico - scientifica, giuridica, ed economica oltre che la fattibilità di applicazione a seconda del territorio di riferimento. Il giudizio dei medici, come era prevedibile, è stato unanime: in serie C è impensabile pronosticare una ripresa. Una prescrizione chiaramente ancora più rigida di quella stilata dai colleghi di A e B che, di fatto, spegne anche le residue speranze di ritorno in campo.
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