Avellino, corsa per il mercato:
si raccoglie tutta la documentazione

Avellino, corsa per il mercato: si raccoglie tutta la documentazione
di Titti Festa
Martedì 14 Gennaio 2020, 08:59
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La giornata è stata come al solito lunga ed impegnativa. Una giornata che ha visto protagonisti l'avvocato Edoardo Chiacchio e l'amministratore delegato Filippo Polcino impegnati su più fronti. Dall'incontro in Tribunale fino a quello alla Sidigas, a Napoli, dove sono stati raccolti altri documenti utili alla Procura Federale dopo la presentazione dell'esposto firmato da Claudio Mauriello. A Piazza dei Martiri Chiacchio e Polcino sono andati per un motivo molto chiaro. L'attuale dirigenza ha rispettato le norme, divenute molto più rigide, relative ai requisiti di onorabilità ma non ha ancora completato per quelli della sostenibilità finanziaria e che hanno fatto scattare il blocco del mercato per indici di rapporto p/a non conformi. Indici, comunemente detti di liquidità per evidenziare il rapporto tra entrate e uscite, che però il club, targato allora Mauriello, non avrebbe comunicato in Lega. Da questo dipende il mercato, per il quale sono dunque necessari i tempi tecnici, entro questa settimana la situazione dovrebbe sbloccarsi in modo positivo. In pratica Musa e Martone potrebbero tranquillamente operare ma non tesserare i nuovi calciatori, senza dimenticare che anche cinque elementi del settore giovanile sono ancora in attesa. Ma naturalmente non finisce qui: l'esposto presentato dalla precedente gestione avrà eccome ripercussioni. Izzo sta valutando il contrattacco attraverso denunce penali e non solo. Ci sono altre due rate da pagare ma ci sono anche una serie di scritture private con impegni di rinnovi con calciatori, tecnici e addetti ai lavori per non parlare di accordi per vitto e alloggio non rispettati. Nel frattempo l'amministratore giudiziario, Francesco Baldassare, appare intenzionato a chiedere ufficialmente alla Figc l'esposto inviato a firma di Claudio Mauriello in cui sarebbe stata contestata anche la procedura di cessione. L'avvocato Edoardo Chiacchio non risponde su questo punto perché gli atti sono secretati, ma ai microfoni di Radio Punto Nuovo, difende a spada tratta la società. «Se l'Avellino oggi esiste ancora sottolinea l'avvocato- è perché qualcuno ha pagato il 16 dicembre calciatori, tesserati, ritenute Irpef e contributi Inps, quindi non credo ci siano problemi di legittimità. E' stato adeguato il contratto di Capuano e del suo secondo, tutte operazioni ratificate e legittimate. Oltre ai pagamenti i soggetti legittimati devono dichiarare di aver ottemperato a questi obblighi, la dichiarazioni è decisiva piu' del pagamento, e anche quell'atto è stato legittimato. Non so per quale motivo il mercato sia stato bloccato». Su Circelli non si sbilancia. «Ho assistito anche Circelli nell'audizione e gli atti sono secretati, non posso dire nulla però posso confermare che è stata depositata una corposa documentazione, esaustiva, di cui la Procura Federale non aveva cognizione perché gli inquirenti affermavano di non avere buona parte di quei documenti. Per questo siamo ottimisti, ma non posso dire di più». Puo' parlare invece del deferimento di Capuano. «Abbiamo due procedimenti che saranno trattati nei prossimi dieci giorni. Un deferimento per delle dichiarazioni a carico di mister Capuano e un deferimento per contestare inadempienze amministrative a carico della precedente società. Giovedì prossimo il tecnico sarà convocato mentre il giovedì successivo tocca a Mauriello. Capuano non mi aveva inviato comunicazione di termine delle indagini il che rende difficile la mia difesa. Vediamo che si può fare ma al massimo rischia un'ammenda e una squalifica».
CENTOMILA EURO
In questa storia si inserisce anche l'ex socio di Izzo e Circelli, Nicola Di Matteo che chiarisce di non aver ancora avuto i centomila di caparra versati all'inizio della trattativa. «Il sottoscritto, manifestando inizialmente si legge nella nota- l'interesse ad acquisire il controllo del club irpino, provvide a versare al Tribunale di Avellino assegno circolare di Euro 100mila quale acconto. In seguito, non avendomi dato più la possibilità di avere quote di maggioranza del club da coloro che mi avevano proposto l'operazione, unica opzione da me imposta per un mio coinvolgimento nell'Avellino, mi son ritirato dall'operazione e pertanto non ho mai avuto partecipazioni nella IDC s.r.l., attuale controllante della Società. Per il buon esito dell'operazione e su invito degli attuali soci, il sottoscritto, seppur scaduti i termini, non richiese il ritiro dell'assegno per facilitare le procedure della cessione ed è tuttora in attesa del relativo rientro delle somme anticipate. In quel momento Izzo era fuori dall'affare, dunque è immaginabile che sia Circelli a dover sanare il debito
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