Trasporti, i sindacati contro l'Amat di Taranto scrivono alla Regione: «Anomalie nei turni»

Trasporti, i sindacati contro l'Amat di Taranto scrivono alla Regione: «Anomalie nei turni»
di Alessio PIGNATELLI
Domenica 24 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 22:20
3 Minuti di Lettura

La denuncia riguarda il caso di autisti costretti a orari differenti dai turni concordati, della carenza di personale nell’organico ed è accompagnata dalla richiesta di garantire a tutti i lavoratori la medesima media oraria. Sono i punti principali di una lettera delle organizzazioni sindacali dei trasporti inviata all’assessore regionale Anna Maurodinoia, all’ispettorato del Lavoro e, per conoscenza, alla stessa azienda Amat e al sindaco Melucci.

Nella missiva firmata da Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Sinai si chiede alla rappresentante regionale di porre rimedio a una situazione che stressa i lavoratori non garantendo un servizio impeccabile all’utenza.

La missiva anche all'Ispettorato del lavoro

“Turni del personale adibito alla guida in linea – anomalie”: così recita l’oggetto della lunga lettera dei sindacati che, annunciano, «intendono denunciare diverse irregolarità che si perpetrano da tempo nella azienda Amat spa di Taranto in merito alla turnazione del personale di guida». La denuncia riguarda in buona sostanza l’assenza di un accordo riguardante le “riserve tecniche” (si tratta di un turno da assegnare in caso di assenza improvvisa di un lavoratore ndr) e la mancata copertura di alcune corse.

Secondo quanto affermano, gli autisti si ritrovano assegnatari di un turno disponibile, senza un accordo che regolamenti tali turni, costretti ad andare oltre l’orario di lavoro previsto. Il risultato, dicono Fit, Uiltrasporti, Ugl e Sinai, è un servizio all’utenza non certo invidiabile poiché discrezionalmente si decide di coprire alcune corse e scoprirne altre.

«Premettendo come i turni di riserva e disponibile non siano mai stati oggetto di confronto né facciano parte di alcun accordo con l’azienda» le organizzazioni sindacali e di riflesso i lavoratori interessati «non sono a conoscenza del numero di suddetti turni, della rotazione e assegnazione degli stessi, ma soprattutto l’orario di 6 ore e 30 minuti riportato non è mai rispettato». A dire aziendale, continua così la lettera, «l’orario riportato è “meramente indicativo” e, servirebbe esclusivamente a distinguerne la tipologia (uscita, intermedio, frazionato, rilevante), assimilabile verosimilmente ad un turno di “reperibilità”, anch’esso non regolamentato sebbene previsto dal Ccnl di categoria».

Il succo è che il lavoratore è «costretto ad accettare turni con orari di montaggio e smontaggio talvolta parecchio discostanti da quelli preventivati, il tutto giustificato dall’assenza di alcuna norma a riguardo. Alla richiesta delle scriventi di un incontro atto alla sottoscrizione di un accordo tra le parti - concludono i sindacati - al fine di regolamentare ed eliminare interpretazioni variabili, ha fatto seguito il diniego di Amat che preferisce di fatto continuare a delegare alla “consuetudine” l’utilizzo di suddetta tipologia di turni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA