Procida capitale della cultura 2022: arriva Gita, il mini eco-robot che trasporta pacchi e valigie

Procida capitale della cultura 2022: arriva Gita, il mini eco-robot che trasporta pacchi e valigie
di Giovanni Chianelli
Mercoledì 22 Giugno 2022, 00:00 - Ultimo agg. 24 Giugno, 13:25
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Cammina accanto alle persone e trasporta di tutto, la spesa come il computer, le valigie dei viaggiatori e i libri per chi va a studiare. È pulito - si muove con energia elettrica - e silenzioso, autonomo e flessibile: è Gita, il robot che secondo i suoi inventori trasformerà la mobilità del futuro. Oggi sbarca a Procida capitale della cultura 2022, nella sezione «Esercizi sul futuro» a cura di Innovation Village con il supporto del consolato degli Stati Uniti d’America: appuntamento alle 18 in piazza Marina Grande.

Quando si parla di robot si pensa a un androide con forme umane, ma Gita ha l’aspetto di un baule colorato con le ruote, è un automa trasportatore del genere «follow-me»; è in grado di interagire in modo intuitivo, e in tempo reale, con i movimenti dell’utente e con la complessità del mondo pedonale. Sfrutta capacità di carico di circa 18 chili con tempi alla Husain Bolt: può raggiungere i 35 km all’ora; ha una tecnologia statunitense con spirito italiano, è stato sviluppato a Boston da un team di 20 persone della Piaggio Fast Forward. Tra questi Jeffrey Schnapp, docente dell’università di Harvard che spiega: «Lo abbiamo chiamato Gita perché questo robot trasforma ogni passeggiata in un’escursione piacevole. Un omaggio all’Italia, la Piaggio è un’eccellenza del Belpaese». Gita funziona in modo molto semplice: «Segue le persone già dall’interno dell’appartamento e poi in strada, riuscendo a muoversi in spazi complessi come le case e i marciapiedi, i negozi e i parchi. Ha capacità di autonomia sviluppate ma sempre condizionate dal pedone di cui è a servizio. Affronta lo spazio sociale in modo intelligente e non invasivo». 

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Tecnologie simili potranno contribuire all’eliminazione di una buona parte delle auto in circolazione, sostiene Schnapp: «Spesso usiamo le automobili e altri veicoli inquinanti non tanto per spostarci quanto per portare cose e questo aumenta il traffico e il danno ecologico».

Il robot si può rivelare cruciale soprattutto per anziani e disabili. La tecnologia rientra nello studio delle cosiddette «città dei 15 minuti», fondati «sull’uso dei piedi e di vettori puliti come le biciclette e i monopattini, più il supporto di automazioni come Gita». Insomma natura, tecniche sviluppate da secoli e tecnologia del futuro al servizio delle nuove città: «Il robot si affianca a una micromobilità fondata sull’uomo. Ne guadagna l’ambiente, la vivibilità e la salute del corpo». Un quadro ideale, e secondo Schnapp senza controindicazioni: «Non temo scenari in cui i robot prenderanno il sopravvento, quando la tecnologia migliora la qualità della vita secondo me è inutile opporre forme di resistenza».

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