I geni della lampadina, come è nata quell'idea illuminante

I geni della lampadina, come è nata quell'idea illuminante
di Francesco G. Gioffredi
Mercoledì 15 Novembre 2023, 13:52 - Ultimo agg. 16 Novembre, 07:47
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La metafora, tanto per cominciare. E forse basterebbe per catturare il senso di tutto e il valore della svolta: una buona idea è sempre “illuminante”, e persino nell’iconografia contemporanea (prego andare alla voce “emoticon”) il colpo di genio è rappresentato dalla lampadina.

Madre di tutte le intuizioni, spartiacque tra “prima” e “dopo”, acceleratore di modernità, e del resto provate a immaginare il mondo senza lampadina: brancoleremmo nel buio. La lampadina è storia che fa la storia, a tal punto da essere stata contesa, e da rendere impossibile rispondere alla più basilare delle domande: chi l’ha inventata? La risposta non è così lineare e scontata. Ciò che più conta, però: la lampadina c’è, e c’è dalla seconda metà dell’800, prima costruita con un filamento di carbonio, poi di tungsteno, alogena, oggi a led o persino governata da un’app sullo smartphone. Riavvolgendo il nastro alle origini: ma non partì tutto dall’americano Thomas Edison? Più o meno. I protagonisti sono tanti, a metà ‘800. Ma semplificando: il primo, vero padre della lampadina sarebbe stato l’inglese Joseph Wilson Swan, nel 1878 la lampadina aveva nel cuore un filamento di carbonio che, riscaldato a dovere, emetteva gas e luce.

Bene la teoria, meno la pratica: il filamento rilasciava fuliggine e la durata era breve.

Un anno dopo, ecco Edison: i tentativi, in realtà, erano più datati, ma nel 1879 riuscì a brevettare una lampadina ad alta resistenza e a lunga durata. Ne scaturì la più classica delle battaglie tra Swan ed Edison, subito ricomposta con un accordo: nacque la Edison and Swan electric company, per produrre lampadine a incandescenza su larga scala. L’intuizione che sposa la lungimiranza commerciale. A Edison sono attribuiti oltre mille brevetti e un buon quantitativo di massime, una di queste spiega quanto sia fondamentale il salto dall’idea all’applicazione: «Il genio è per l’1% ispirazione e per il 99% traspirazione, cioè sudore». Nel frattempo, l’elettricità stava segnando il destino dell’uomo: Edison, padre della corrente continua, uscì sconfitto dall’epica “guerra delle correnti” con Nikola Tesla, fautore della corrente alternata. Nessuno osò toccare mai la lampadina, però. Il filamento interno diventò nel frattempo di tungsteno a 2.200 gradi, e fu la luce per tutti. E dall’alogena ai led, fino al risparmio energetico e ai comandi vocali, ogni cosa è illuminata dall’intuito e dal sudore di Edison, Swan e degli altri geniali pionieri. 

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