Campania in prima linea nella realizzazione
di un vademecum Europeo per le emergenze

Campania in prima linea nella realizzazione di un vademecum Europeo per le emergenze
Lunedì 28 Marzo 2022, 15:31
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Si chiama Core il progetto finanziato dall’Unione Europea che ha come obiettivo quello di prepararsi ad eventi catastrofici e situazioni di emergenza, come i terremoti o le pandemie e i disastri industriali.

Al progetto lavorano un Consorzio di Università ed Istituti di Ricerca e vari enti specializzati in operazioni d’intervento nel post-disastro. Campania in prima linea in questo progetto di ricerca, attraverso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Salerno (che coordina le attività) e Issnova (Istituto for Sustainable Society and Innovation), con sede a Napoli.

Le attività puntano ad analizzare gli eventi del passato e a realizzare una sorta di “cassetta degli attrezzi” per misurare la cultura della sicurezza ed il livello di “sensibilità” dei piani di emergenza rispetto ai diversi bisogni della comunità. Il tutto, sempre, mettendo l’uomo al centro della prevenzione e del soccorso.

L’Università di Salerno e Issnova collaboreranno in questo progetto con altri enti di undici paesi europei, tra i quali la Croce Rossa Italiana, Il Ministero dell’Interno attraverso i Vigili del Fuoco, il Ministero per i Beni Ambientali e Culturali attraverso il Parco Archeologico dei Campi Flegrei ed il Comune di San Giuseppe Vesuviano.

Il progetto CORE è nato per definire piani ed interventi comuni di fronte a scenari di disastri naturali differenti tra loro per controllare e mitigare l’impatto di essi sulle popolazioni. Particolare attenzione sarà data alle fasce sociali più deboli: disabili, anziani, poveri, donne e bambini.

Obiettivo principale è costruire politiche efficienti, strutture di governance dell’emergenza più efficaci ma anche puntare alla collaborazione tra i cittadini e le agenzie di soccorso.

CORE punterà anche all’educazione nelle scuole, attraverso un’attenta “campagna di sensibilizzazione” per i giovani sulla vulnerabilità delle categorie più deboli.

I giovani potrebbero, così, diventare “sentinelle della prevenzione”.

“Ad Issnova – commenta Gabriella Duca - è affidato il compito di definire gli indicatori di vulnerabilità e di analizzare alcuni tra gli eventi più catastrofici degli ultimi anni per comprendere i sistemi di gestione delle emergenze e le diversità relative alla cultura della sicurezza tra le varie popolazioni europee. Al termine dei lavori verrà elaborato un manuale operativo che terrà conto degli studi e dell’esperienza di addetti tra i soccorritori professionisti, gestori del soccorso, istituzioni pubbliche anche indirettamente coinvolte nella gestione dei disastri. Un vademecum che sarà attento anche ai comuni cittadini che saranno classificati in base al grado di vulnerabilità sociale”.

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