Papa Francesco va in Barhein a rafforzare i legami con l'Islam moderato, oggi il programma del viaggio

Papa Francesco va in Barhein a rafforzare i legami con l'Islam moderato, oggi il programma del viaggio
di Franca Giansoldati
Giovedì 6 Ottobre 2022, 18:03 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 15:39
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Città del Vaticano - Il Papa si prepara a un nuovo viaggio carico di significato per rafforzare i rapporti con l'Islam moderato (sunnita). La prossima meta in agenda è il Regno del Bahrein dove andrà dal 3 al 6 novembre, visitando le città di Manama e Awali, e dove prenderà parte al “Forum for dialogue: East and West for human coexistence” un grande convegno organizzato dalla monarchia regnante dedicato alla coesistenza umana tra Oriente e Occidente. Sullo sfondo di questo importante forum si stagliano i Patti di Abramo firmati tre anni fa dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) e dal Bahrain negli Usa per normalizzare i rispettivi rapporti bilaterali con Israele, rompendo così un tabù storico tra le monarchie arabe del Golfo. A questo passaggio diplomatico - tra i più significativi degli ultimi decenni per il Medio Oriente - si aggiunge il cammino inter-religioso intrapreso da Papa Francesco: tre anni fa durante la visita negli Emirati Arabi, assieme al Grande Imam del Cairo, Al Tayyeb (che sarà presente anche in Barhein) ha firmato il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale”. 

Francesco di fatto sarà il primo pontefice a visitare il piccolo Stato arabo, diventato regno nel 2002 e organizzato come monarchia costituzionale guidata dalla famiglia Al Khalifa.

Sul territorio vi è una piccola minoranza di cattolici, soprattutto lavoratori stranieri, il cui numero si aggira attorno agli 80 mila. Le minoranze religiose godono di una certa libertà di culto.

Per il Barhein si tratta di un percorso di aperture progressive che ha portato alla fine del 2021 alla inaugurazione e alla apertura della prima cattedrale del Golfo (Nostra Signora d’Arabia, patrona del Golfo Persico). La prima pietra di quell'edificio era stata donata proprio da Francesco anni addietro. 

Ad invitare ufficialmente il Papa nel regno è stato lo sceicco Khalid bin Ahmed bin Mohammed Al Khalifa, Consigliere di sua Maestà per gli Affari Diplomatici, durante una visita a Roma poco prima dell'inaugurazione della cattedrale. 

Il Bahrain ha allacciato relazioni diplomatiche con la Santa Sede nel 1999. La prima chiesa cattolica eretta in tempi moderni nel Golfo Persico è quella dedicata al Sacro Cuore e costruita nel 1939 nella capitale bahrainita Manama su un terreno donato dall’Emiro del Bahrain.

La politica che sta portando avanti la famiglia Khalifa è certamente di apertura, benchè non manchino denunce da parte di diverse organizzazioni per i diritti umani. Un anno fa il ministro degli esteri israeliano, grazie a questo percorso, ha inaugurato la prima ambasciata israeliana in Bahrein. Lo stesso giorno, un volo commerciale della compagnia nazionale Gulf Air ha collegato la capitale del regno a Tel Aviv. Questi due eventi hanno così sancito l'instaurazione di relazioni diplomatiche tra i due Paesi, come previsto dall'Accordo di Abramo firmato il 15 settembre 2020 sotto la guida degli Stati Uniti (sotto la presidenza di Donald Trump). Il Bahrein è diventato così il terzo Paese arabo, insieme agli Emirati Arabi Uniti, Egitto, Giordania, Sudan e Marocco. L'Arabia Saudita, sponsor e protettore del regno del Barehin, per il momento si oppone a stabilire relazioni diplomatiche con Israele. 

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