Gorbaciov: Il Papa lo ricorda «grato» e i vescovi tedeschi: «Senza di lui il mondo sarebbe diverso»

Gorbaciov: Il Papa lo ricorda «grato» e i vescovi tedeschi: «Senza di lui il mondo sarebbe diverso»
di Franca Giansoldati
Mercoledì 31 Agosto 2022, 16:34 - Ultimo agg. 19:13
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Città del Vaticano – Alla fine è arrivato anche il telegramma del Papa a tributare un omaggio a Michail Gorbaciov. «Ricordo con gratitudine il lungimirante impegno per la concordia e la fratellanza tra i popoli». Firmato Franciscus. Per tutta la giornata dal Vaticano non erano arrivati commenti ufficiali sulla morte dell'ultimo leader dell'Unione Sovietica e nemmeno Papa Francesco vi aveva fatto cenno stamattina durante l'udienza del mercoledì, mentre in Germania i vescovi tedeschi avevano manifestato commozione davanti alla memoria di Gorbaciov, scomparso all'età di 91 anni. 

«Il mondo sarebbe oggi un posto diverso se non fosse stato per lui e per il suo coraggioso intervento al momento della caduta del muro di Berlino.

La Glasnost e la caduta della cortina di ferro sono merito suo», aveva scritto su Twitter il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Georg Baetzing sottolineando che la Chiesa in Europa deve molto allo statista e vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1990. «La riunificazione della Germania è diventata possibile, così come il nuovo risveglio della vita ecclesiale negli ex Paesi del blocco orientale» scrive il prelato, secondo quanto riportato dalla agenzia cattolica KNA.

L'arcivescovo tedesco aveva poi analizzato la situazione attuale, caratterizzata dallo spettro del ritorno della guerra fredda. «Oggi più che mai questo nuovo ordine mondiale basato sulla libertà è minacciato dai recenti sviluppi politici e dai regimi autocratici. Possa la morte di Mikhail Gorbaciov ricordare a tutti noi che la riconciliazione è possibile. Anche in questi tempi».

Gorbaciov fu il primo leader sovietico con il quale la Santa Sede ebbe un dialogo diplomatico continuo, dopo la svolta del 1988, quando a Mosca il presidente sovietico dette il via alla sua politica ispirata alla glasnost e alla perestrojka. Chi portò avanti il negoziato per il Vaticano fu monsignor Jean Luis Tauran (in seguito cardinale) che puntò alla formulazione di tre questioni assai rilevanti per la Chiesa: l'impegno a riconoscere lo status giuridico alle comunità religiose nel quadro costituzionale dello stato, il riconoscimento del diritto delle comunità religiose ad organizzarsi secondo la propria struttura gerarchica e istituzionale e infine l'impegno a considerare favorevolmente l'interesse delle comunità religiose a partecipare al pubblico dialogo anche attraverso i mezzi di comunicazione. 

Il telegramma del Papa è stato inviato alla figlia, la signora Irina. «Elevo preghiere di suffragio invocando per la sua anima la pace eterna» si legge. In un altro passaggio si fa riferimento al fatto che Gorbaciov ha agito «per il progresso del proprio paese in una epoca di importanti cambiamenti»

I frati di Assisi non hanno, invece, mancato di riportare alla memoria quando l'ex leader sovietico volle visitare in Umbria la tomba del santo. Lo fece in incognito nel 2008, restando incuriosito da quanti pellegrini attirasse il sepolcro di san Francesco. IN un breve colloquio con i religiosi che lo accompagnavano disse di essere ateo ma di avere in grande considerazione il Poverello di Assisi.

Da Oltretevere l'Osservatore Romano ha sintetizzato il percorso istituzionale del leader scomparso: «Fu protagonista di rilevanza assoluta dei processi politici globali in un passaggio storico decisivo, quello della fine della guerra fredda".

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