“Città sospese” a Napoli: ecco la fotografia transfigurativa

L’esposizione partenopea, rappresenta un’occasione preziosa per immergersi nella molteplicità di sguardi che caratterizza la fotografia transfigurativa

La mostra di fotografia transfigurativa "Città sospese"
La mostra di fotografia transfigurativa "Città sospese"
Sabato 4 Maggio 2024, 19:37
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Dopo un anno di riflessione e ricerca, questa esposizione emozionante offre al pubblico un’occasione unica per esplorare la vastità e la diversità del concetto di paesaggio, andando oltre la mera rappresentazione per coglierne l’essenza più profonda.  

“Città Sospese” non si limita a mostrare paesaggi suggestivi, ma rappresenta un vero e proprio viaggio introspettivo all’interno della corrente artistica della Fotografia Transfigurativa.

La Fotografia Transfigurativa è una realtà che da qualche anno arricchisce il panorama artistico contemporaneo, forte di un gruppo Facebook, di una rivista trimestrale, di due volumi antologici; nonché del volume “Città sospese” indagine sul paesaggio, libro fotografico del collettivo di Fotografia Transfigurativa.

Nata da un’idea di Carlo Riggi e sviluppatasi negli anni grazie al contributo di un gruppo di appassionati fotografi, questa corrente si distingue per il suo approccio peculiare alla realtà.

Come spiega lo stesso Riggi nel suo libro “Il segno e la forma”, la Fotografia Transfigurativa va oltre la ricerca della bellezza fine a se stessa. Si tratta di un modo di fotografare che indaga le sfumature della realtà, cogliendo significati già presenti nella materia e nelle sue forme.

Attraverso uno sguardo attento e paziente, il fotografo transfigurativo non altera la realtà, ma la amplifica, rivelando nuove connessioni e interpretazioni.

“Città Sospese” non propone una definizione univoca del paesaggio; offre piuttosto un caleidoscopio di visioni personali. I quarantuno fotografi partecipanti hanno utilizzato il loro obiettivo per raccontare la propria percezione del paesaggio urbano e naturale, trasmettendo emozioni e riflessioni attraverso immagini suggestive e talvolta enigmatiche.

 

L’esposizione partenopea, curata da Rosita Percacciuolo, rappresenta un’occasione preziosa per immergersi nella molteplicità di sguardi che caratterizza la Fotografia Transfigurativa. Ogni immagine diventa così un invito a esplorare il mondo con occhi nuovi, a cogliere la bellezza nascosta nell’ordinario e a riflettere sul profondo legame che ci unisce al paesaggio che ci circonda.

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