Sannio, fondi per asili nido: ok solo il capoluogo, out undici Comuni

Il nuovo decreto assegna 2,5 milioni di euro a Benevento. In arrivo 108 posti ma è l’unico centro sannita in elenco

Un'aula di un asilo nido
Un'aula di un asilo nido
di Domenico Zampelli
Domenica 5 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 12:17
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Nuovo decreto per gli asili nido, sospiro di sollievo per Palazzo Mosti ma 11 Comuni restano alla finestra e altri 28 con il fiato sospeso. Il Miur ha ritenuto ammissibili le richieste di 1.869 Comuni su tutto il territorio nazionale, ma le richieste complessive (1,4 miliardi di euro) erano il doppio delle risorse disponibili, e così, al momento, sono stati finanziati solo 387 Comuni.

Per il momento Benevento è l’unico centro sannita inserito in posizione utile nel decreto firmato dal ministro Valditara. Al capoluogo, che occupa la posizione 47 sulle 387 utili in graduatoria, sono stati assegnati 2,5 milioni di euro, che permetteranno ulteriori 108 posti. La fetta sannita è la più leggera in una Campania che primeggia in Italia soprattutto grazie a Napoli, territorio con 50 Comuni interessati e una dotazione che sfiora i 90 milioni di euro assicurando 3.738 posti in più.

La provincia di Caserta, dal canto suo, occupa il terzo posto nazionale, con 20 Comuni che ricevono nel complesso 28,5 milioni e che permetteranno di attivare 1.188 posti in più. Di poco inferiore il dato di Salerno: 19 Comuni, stanziamento di 26,6 milioni, 1.110 posti in più. Il dato irpino è simile, infine, a quello sannita, con due Comuni interessati (Avellino e Ariano) che riceveranno 3,4 milioni di euro per attivare 144 posti in più.

Nel Sannio ci sono poi 11 Comuni che a questo punto sperano in uno scorrimento della graduatoria oltre la posizione 387, che al momento rappresenta l’ultima casella utile per i finanziamenti. Ci spera in particolare Sant’Agata de’ Goti, che occupa la posizione 484: l’inserimento consentirebbe di ottenere un milione di euro, garantendo così 42 nuovi posti. Montesarchio si trova invece nella casella 529, con una previsione di 720mila euro e 30 posti in più. Alla finestra anche Airola (posizione 535, finanziamento 672mila euro, 28 posti in più). Ci sono poi tre Comuni che sperano di potere ottenere 576mila euro e 24 posti in più: si tratta di San Bartolomeo in Galdo (posizione 945), Torrecuso (1085) e Solopaca (1098). In cinque casi, lo stanziamento sarebbe di 480mila euro permettendo 20 posti in più: Faicchio (posizione 1124), San Leucio del Sannio (1167), Arpaia (1257), Foglianise (1693) e Guardia Sanframondi (1741).

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Il decreto Miur prevede un costo «a parametro» di 24.000 euro per ogni nuovo posto nel caso di nuove costruzioni, ovvero per le riconversioni che prevedono demolizioni e ricostruzioni di edifici non già destinati ad asili nido, che diventano 20.000 euro a nuovo posto nel caso di riconversioni di edifici esistenti non già destinati ad asilo nido, in considerazione dell’incremento dei prezzi e dei costi delle materie prime.

Tra l’altro, come ricorda anche il decreto Miur, la Commissione europea in fase di rimodulazione del Pnrr non ha ritenuto ammissibili gli interventi di messa in sicurezza, riqualificazione e demolizione e ricostruzione che non aumentassero il numero di nuovi posti. L’obiettivo del Pnrr per gli asili nido è sceso quindi a 150mila nuovi posti da creare entro la fine del 2025. I Comuni interessati qualche preoccupazione la coltivano. In provincia di Benevento la situazione riguarda Dugenta, Moiano, Puglianello, San Marco dei Cavoti, San Nicola Manfredi, Sant’Angelo a Cupolo, Apice, Baselice, Bonea, Bucciano, Castelpagano, Cautano, Ceppaloni, Cusano Mutri, Fragneto Monforte, Ginestra degli Schiavoni, Morcone, Paduli, Paupisi, Pesco Sannita, Pietraroja, Pietrelcina, Reino, San Leucio del Sannio, San Nicola Manfredi, San Salvatore Telesino, Telese Terme e Tocco Caudio.

Sul tema, nelle scorse ore, è intervenuto anche Luigi Barone, responsabile della Coesione territoriale e delle Zes della Lega, candidato alle Europee: «Il decreto del nuovo Piano di intervento per gli asili nido rappresenta un’ottima notizia per ridurre disuguaglianze sociali e territoriali nel Mezzogiorno».

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