Traffico aereo sui cieli di Napoli nord, la protesta riprende vigore. Inquinamento acustico e ambientale, denunciano le associazioni che da tempo segnalano la problematica a Gesac e Enac, che gestiscono l’impianto di Capodichino. È una storia che si trascina da oltre un anno, da quando i responsabili dello scalo partenopeo decisero di spostare i voli - in partenza - dai cieli di Napoli centro a quelli della già martoriata area nord. Aerei che, dalle 6 del mattino e fino a tarda sera, sorvolano in particolare - anche a bassa quota e con i motori al massimo della potenza - i territori di Marano, Mugnano, Calvizzano e alcuni quartieri napoletani.
I comitati hanno sollevato a più ripresa il problema, così come il Pd di Mugnano e il sindaco di Calvizzano Giacomo Pirozzi. Quest’ultimo auspicava in un summit tra Gesac, Arpac e sindaci dell’hinterland giuglianese. Tante parole, ma alla fine il progetto sperimentale (dirottare per pochi mesi i voli sui cieli di Napoli nord) è ancora in vigore. «In questi mesi - sottolinea Salvatore Carli, ex funzionario della prefettura di Napoli e attuale esponente del Comitato Cieli liberi - ho raccolto la testimonianza di tanti cittadini e del presidente di un’associazione che segue bambini autistici.
La rabbia
Gli fa eco Stefano Rinaldi, dipendente in pensione del Comune di Marano: «Quello che inorridisce - argomenta - è che tanti residenti ancora non siano consci di quel che sta accadendo. Sul fronte politico, invece, è assistiamo al consueto teatrino, con promesse e rimpalli di responsabilità. La sperimentazione, che doveva durare fino a settembre, si è rivelata una colossale presa per i fondelli». C’è anche una petizione proposta da Assoutenti che ha già raccolto 700 firme.
Nel mirino dei comitati sono finiti anche i sindaci. «La gestione dello scalo napoletano e la decisione di dirottare centinaia di voli su Napoli nord - ribadiscono i responsabili di diverse sigle - ci impone di ricordare ai sindaci del territorio i doveri che incombono sulla loro funzione istituzionale, in particolar modo per ciò che attiene la salute dei cittadini». Gesac, dal canto suo, ha in passato replicato anche alle preoccupazioni espresse dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
«Desta sconcerto e preoccupazione l’affermazione secondo cui è indubbio che l’aumento del traffico aereo registrato negli ultimi anni - recitava un passaggio del comunicato diramato dall’azienda - contribuisca alla produzione di rilevanti emissioni sonore e di un livello notevole di inquinamento acustico costituenti un pericolo e una minaccia per la salute e la tranquillità non solo della popolazione residente nei pressi dello scalo, ma anche degli abitanti nei quartieri rientranti nei corridoi di atterraggio e decollo».