Circoli, a Napoli stop alle donne. Savoia e Italia resistono: «Qui solo con i mariti»

I presidenti: nessuna discriminazione ma solo questione di galanteria

Ginevra Caracciolo, velista napoletana plurimedagliata
Ginevra Caracciolo, velista napoletana plurimedagliata
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 15 Maggio 2024, 23:58 - Ultimo agg. 16 Maggio, 12:21
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Donne e circoli: a ognuno le sue regole. Ma la polemica tra le signore napoletane sta montando. Se da Roma a Londra i sodalizi più esclusivi hanno cambiato lo statuto per accogliere le donne in qualità di socie, a Napoli c’è uno zoccolo duro che resiste suscitando più di un mal di pancia. Ma andiamo con ordine. Tennis Club, Circolo Posillipo, Canottieri, Italia e Savoia: nello specifico, ci riferiamo ai criteri di accessibilità delle signore per le iscrizioni ai cinque tra i più esclusivi non solo d’Italia, ma anche a livello internazionale. Dai dati emerge che in 2 club su 5 non figurano “socie”. Il “solo soci maschi” vale per il Savoia e per l’Italia. Qui le donne sono associate solo per questioni di meriti e pratiche sportive. Va sottolineato che le socie, in entrambi i casi, non sono escluse per statuto, ma l’usanza a oggi non ne prevede, di fatto, l’iscrizione. Le cose stanno diversamente per il Posillipo, che conta 123 socie. Sono 200, invece, le signore al Tennis Club. Poco meno della metà quelle associate al Canottieri (90).

Il Savoia

A spiegare lo scenario è lo stesso Fabrizio Cattaneo della Volta, presidente del Circolo Savoia: «Lo statuto non prevede preclusioni nei confronti delle donne: noi valutiamo la qualità, l’eleganza, l’educazione.

Abbiamo diverse socie sportive, ma nessuna non sportiva. Il nostro scopo sociale è lo sport: non si gioca a carte al Savoia, e questo può risultare non invogliante per le signore. Ci auguriamo che prossimamente le donne vogliano unirsi al circolo».

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Il Tennis Club

Il Tennis Club conta la maggiore presenza rosa in città: «Il circolo è nato intorno alla figura femminile - spiega il presidente Riccardo Villari - Matilde Serao decantò il nostro circolo e la regina d’Italia Maria José giocò col marito Umberto II sui nostri campi. Fino a 12 mesi fa le donne non potevano essere socie fondatrici. Nell’ultimo anno abbiamo completato questo percorso. Abbiamo 200 donne su circa 950 soci, e 20 socie fondatrici».

L’Italia

Il Circolo Italia, impegnato in queste ore con la prestigiosa Tre Golfi, ha zero quote rosa: «Questo è un falso problema - dice il presidente Roberto Mottola di Amato - Il nostro statuto recita in maniera evidente che le donne non sono escluse. L’Italia ha deciso nel tempo di non fare come altri circoli, che hanno modificato lo statuto, come l’Aniene di Roma. Noi non ne abbiamo avuto bisogno perché il nostro statuto, appunto, non vieta l’iscrizione alle donne. Abbiamo iscritte sette grandi atlete e abbiamo la nostra patronessa, Marina Iappelli. Non abbiamo ricevuto domande da donne non sportive. Per una questione di antica galanteria, siamo felicissimi di averle sempre come nostre ospiti, e non come socie. Questa è la nostra consuetudine che vige da sempre».

Il Canottieri
Il circolo Canottieri ha modificato di recente lo statuto: «Siamo intorno alle 90 donne iscritte, su circa 900 soci - dice il presidente Giancarlo Bracale - In sostanza, parliamo di un po’ più del 10% delle iscrizioni. Le donne partecipano a tutte le nostre attività, sportive e non: con l’ultima modifica di statuto approvata all’unanimità nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci fondatori, anche le donne potranno diventare soci fondatori. Per la qualifica servono 25 anni di iscrizione ininterrotta al Canottieri, e la si ottiene dopo relativa domanda».

 

Il Posillipo
Il Posillipo sta puntando tanto sulle donne nella gestione attuale: «Abbiamo 123 socie su 838 - argomenta il presidente Aldo Campagnola - Una buona percentuale, considerando che lo statuto che aboliva l’accesso esclusivo agli uomini è stato cambiato 4 anni fa. In consiglio ho voluto 3 donne, su 16 componenti totali. Lo stesso vale per i delegati: 8 su 22. In questi 4 anni il Circolo è cambiato in meglio. Dal punto di vista sociale, gli eventi sono più vari e la vita del circolo si è arricchita. Abbiamo due serate fisse a settimana per i corsi di ballo. L’ingresso delle donne ha favorito passi avanti anche nello sport: la nostra consigliera della vela, Marilisa Varrone, ha ricostruito tutta la base tecnica. Poi abbiamo Antonella D’Avino, consigliera al nuoto. E Lucia Cascio consigliera alla casa. Questa governance sta rilanciando il Posillipo, e le donne stanno dando un grandissimo contributo».

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