Avellino, rivelava i segreti d'ufficio:
indagata una cancelliera

Avellino, rivelava i segreti d'ufficio: indagata una cancelliera
di Alessandra Montalbetti
Lunedì 27 Luglio 2015, 22:26 - Ultimo agg. 28 Luglio, 08:56
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AVELLINO - Identificata la presunta «talpa» dell’inchiesta «parcheggiopoli». Salgono a dieci gli indagati nell’inchiesta condotta dalla Procura avellinese e coordinata dai pubblici ministeri Elia Taddeo e Roberto Patscot. L’indagine ha coinvolto anche Palazzo De Peruta, l’attuale sede del giudice di pace di Avellino dopo aver scosso il comune di Avellino, i vertici dell’ Azienda Città Servizi e le due cooperative sociali di tipo B, affidatarie della aree comunali adibite a parcheggio. Sarebbe una donna, cinquantaseienne, dipendente del Ministero della Giustizia, il pubblico ufficiale, di cui, per non vanificare le indagini, non erano state svelate ancora le generalità nel decreto di perquisizione, che solo qualche settimana fa, fu emesso dalla Procura di Avellino. Decreto con cui furono passati al setaccio alcuni uffici comunali, la sede dell’Acs e le abitazioni degli indagati, per far luce sulla gestione dei parcheggi in città.

Ieri l’ulteriore tassello aggiuntosi alla complessa attività investigativa condotta dagli agenti della squadra mobile di Avellino, con un nuovo blitz. E ad essere perquisiti sono stati proprio gli uffici del giudice di pace di via Mancini, dove l’indagata lavora. La donna finita nel registro degli indagati è una cancelliera del capoluogo che, proprio in virtù della funzione svolta, avrebbe rivelato segreti di ufficio, notizie coperte dal segreto istruttorio ad alcuni degli indagati, in cambio di favori per sé e per altri.
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