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Mi tengono in carcere perché ero un politico: così dice in un’intervista al Mattino Nicola Cosentino, ex sottosegretario ed ex esponente di spicco di Forza Italia, ora in carcere con la grave accusa di aver favorito il clan camorristico dei Casalesi. Da una cella del carcere di Secondigliano, Cosentino racconta la sua giornata tipo («Resto da solo per 22 ore al giorno, dedicandomi alla lettura, due ore sono quelle che trascorro con gli altri carcertati») e si sofferma anche sul ruolo dei pentiti e sulla vicenda del suo amico e collega di partito Luigi Cesaro: «Come per Gigino anche quelli che mi hanno accusato sono caduti in contraddizione ma lui è libero». Cosentino ripercorre la sua attività politica, le sue ultime scelte. E racconta come gli manca la famiglia, la moglie e i due figli.
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