I doni: un'opera di don Marello e una penna dalla Provincia

I doni: un'opera di don Marello e una penna dalla Provincia
di Lidia Luberto
Sabato 26 Luglio 2014, 02:45 - Ultimo agg. 15:10
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Caserta saluterà, oggi, il Santo Padre anche con alcuni doni, simboli dell'affetto che l'intera comunità cittadina nutre per questo Papa entrato nel cuore di tutti, perché sa parlare con le parole dell'amore e compie gesti di solidarietà. Così, la chiesa casertana offrirà alla sua guida spirituale, a quel «vescovo di Roma» come lui stesso si definì all'atto della sua elezione, l'opera del prete-artista Battista Marello, intitolata «Nello spezzare il pane». Il lavoro, un pannello di bronzo, di 40 per 35 centimetri, raffigura il Volto del Cristo nell'atto di dividere un pezzo di pane e si rifà al capitolo XXIV del Vangelo di Luca.



La città di Caserta, per mano del sindaco Pio Del Gaudio, offrirà al Papa le «chiavi della Città», un tableau di seta di San Leucio, realizzato dall'azienda di Annamaria Alois, espressione delle tradizioni artigiane e della cultura del territorio, le magliette delle squadre del cuore (Juve Caserta, Casertana, Volalto) «perché – dice il sindaco - siamo “tifosi” delle nostre terre e dei valori sportivi che esse rappresentano».



Di particolare pregio, per originalità e raffinatezza dell'esecuzione, è la penna, realizzata interamente a mano dagli artigiani dell'azienda Marlen di Sant'Arpino, che il presidente della Provincia Domenico Zinzi donerà a Papa Francesco a nome della comunità provinciale. Si tratta di un esemplare unico, creato per l'occasione, nel quale è raffigurata l'effige del Santo Padre e lo stemma della Provincia. Nella targhetta di accompagnamento inserita nell'astuccio che contiene la penna si legge: «La provincia di Caserta rende omaggio a Papa Francesco, esprimendo profonda gratitudine per la vicinanza dimostrata nei confronti del territorio casertano».



La comunità di fedeli della Chiesa greco ortodossa ucraina, i cosiddetti «Uniati», doneranno a Francesco, che è anche il loro Papa, l'icona ucraina di Zarvanytsia. «Un'immagine molto cara al popolo ucraino – spiega padre Igor, guida spirituale delle migliaia di connazionali presenti in provincia – perché riconosciuta miracolosa e incoronata da Papa Pio IX nel 1867».



Anche l'Aeronautica militare ha pensato a un dono specialissimo: un arazzo in seta, disegnato dall'azienda «Alois è» di Marinella Alois e realizzato dalla società «Alois tessitura serica» di Giovanni, Bernardo ed Edda Alois, con il fondo in damasco, sul quale è tessuto il dedalo che è il logo rappresentativo dell'Aeronautica.