Dispersione scolastica in Campania: il 20% dei ragazzi non va a scuola

Dispersione scolastica in Campania: il 20% dei ragazzi non va a scuola
Sabato 21 Novembre 2015, 14:29 - Ultimo agg. 18 Novembre, 13:03
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In Campania la dispersione scolastica riguarda il 20% dei ragazzi mentre la spesa pro capite per servizi sociali destinata a famiglie con minori è di soli 42 euro. A Napoli si registra l'indice più elevato di presenza mafiosa.



Inoltre, un bambino su 20 nel Mezzogiorno non può permettersi due paia di scarpe l'anno e uno su 12 un pasto proteico al giorno, 1 su 4 non svolge attività extra-scolastiche; il 50% non può permettersi una settimana di vacanza lontano da casa. Sono migliaia i minori vittime dell'illegalità e decine di migliaia i giovani in fuga dal Sud al Nord.



Sono le indicazioni che emergono dal sesto Atlante dell'Infanzia «Bambini senza-Origini e coordinate delle povertà minorili», di Save the Children, l'organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e difenderne i diritti. In Italia sono seguiti oltre 4.500 bambini nei 13 Punti Luce di Save the Children, a Napoli ne sono stati aperti due, uno nel quartiere Sanità e l'altro nel quartiere Barra.



I centri hanno finora accolto rispettivamente 190 e 250 minori. In apertura un 3ø Punto Luce nel quartiere Chiaiano. Il quadro delineato da Save the Children è chiaro. I minori in Italia sono deprivati di una vita dignitosa e delle opportunità per sviluppare i propri talenti, anche a causa della crescente illegalità di cui sono vittime dirette e indirette.



È la condizione sperimentata da centinaia di migliaia di minori in Italia e documentata nel 6ø Atlante dell'Infanzia (a rischio), 200 pagine di analisi e dati 'geolocalizzati' in 62 mappe. Viene diffuso oggi, alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso e alla vigilia della Giornata Mondiale dell'Infanzia, nell'ambito della campagna «Illuminiamo il Futuro», avviata da Save the Children con l'obiettivo di debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030.



Nel Mezzogiorno 1 bambino su 8 vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa i suoi amici, non può festeggiare il suo compleanno, avere abiti nuovi, 1 su 8 non può andare in gita con la sua classe, mentre oltre 1 su 7 non può permettersi di acquistare altri libri oltre a quelli scolastici.



Quasi 1 su 4 non ha la possibilità di frequentare corsi extrascolastici (musica, sport, ecc), quasi 1 su 2 di trascorrere almeno una settimana di vacanza lontano da casa. In Campania solo 1 bambino su 10, che frequenta la scuola primaria, ha il tempo pieno a scuola e la dispersione scolastica è una realtà che riguarda 1 ragazzo su 5.



Emerge inoltre che la spesa pro capite per servizi sociali destinata a famiglie con minori è di soli 42 euro contro una media nazionale di 113.
A livello nazionale, migliaia di minori pagano un prezzo altissimo all'illegalità e corruzione che pervade i territori in cui vivono: almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi - come racconta la prima mappa realizzata in base ai dati forniti dall'associazione Libera -, di cui 16 nella provincia di Napoli, e molti di più coloro che hanno assistito all'uccisione di familiari, ritrovatisi orfani o adescati e arruolati giovanissimi nelle file della criminalità organizzata. 546.000 gli under 18 in Italia - il 5,4% della popolazione 0-17 anni - nati e cresciuti in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni (mappa dei Minori senza Consigli e Nascere nella Locride), soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia. In particolare, l'Atlante rileva come nella provincia di Napoli ci sia l'indice più alto di presenza mafiosa (101,57) con 30 comuni sciolti per mafia dal 1997 al 2015.