Napoli. Capodichino, 70 famiglie sul lastrico per la chiusura dell'ex Autogrill

Napoli. Capodichino, 70 famiglie sul lastrico per la chiusura dell'ex Autogrill
Lunedì 20 Ottobre 2014, 10:56 - Ultimo agg. 11:20
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Napoli - Continua all'interno dell'aeroporto di Capodichino a Napoli la protesta dei lavoratori licenziati da Autogrill che lo scorso 29 settembre ha chiuso il punto ristoro. 70 gli addetti che hanno perso il posto e che con un gazebo cercano di attirare l'attenzione sulla loro vertenza. «Stigmatizziamo fortemente - dice Pasquale Lione, segretario regionale trasporto aereo della Ugl Campania - il comportamento della concessionaria Gesac che è fuori da ogni regola.



Con una vera e propria provocazione, nei confronti dei lavoratori e delle istituzioni - visto che gli assessori regionali Nappi e quello comunale Panini avevano chiesto una soluzione che tutelasse gli ex dipendenti di Autogrill - hanno aperto due punti di vendita 'volantì proprio davanti alle saracinesche dei locali chiusi. Un gesto che sta creando malumore e disagi tra i lavoratori. Lo hanno fatto, hanno detto alla Gesac, per garantire un servizio all'utenza. Ma non è vero». Secondo Lione «si tratta di un diversivo: quando Autogrill ha chiuso per un mese e mezzo in piena estate nessuno si è posto questa preoccupazione.



E poi, nell'aeroporto ci sono almeno tre bar e due punti ristoro che possono soddisfare le esigenze dell'utenza».
Oggi dovrebbe esserci l'apertura delle buste con le manifestazioni di interesse per rilevare i locali ex Autogrill. «La Gesac - aggiunge ancora Lione - non vuole garantire le clausole occupazionali per i 70 lavoratori. Asserisce di essere una concessionaria e quindi di non poter prevedere la salvaguardia di nemmeno uno di quegli addetti. Chiediamo un intervento urgente del prefetto, con il quale abbiamo già aperto un tavolo, per scongiurare il degenerare di una situazione che ha raggiunto il limite».
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