Non riescono a distinguerli nemmeno mamma e papà perché Mattia, Davide e Angelo Michele, i tre gemellini di Solofra, sono davvero identici, ora finalmente a casa dopo due mesi dalla nascita. Un parto trigemino eccezionale quello di mamma Pierpaola, 34enne, farmacista, che ha messo alla luce, alla clinica Malzoni di Avellino, i tre bimbi, concepiti naturalmente e alimentati da una sola placenta. Un caso rarissimo, se ne verificano sei o sette nel mondo, uno su diversi milioni di nascite, spiega il dottor Raffaele Petta, notoriamente riconosciuto come uno dei massimi esperti nazionali nel campo della Gravidanza a rischio, orgoglioso di aver seguito la giovane mamma durante la gravidanza. «La eccezionalità dell’evento non è legata al fatto che sono nati tre gemelli - spiega il noto ginecologo - evenienza non rara in caso di fecondazione assistita, ma per il fatto che i gemellini sono stati concepiti naturalmente e che avevano una sola placenta che li nutriva esponendoli ad un alto rischio di trasfusione con gravissime conseguenze che avrebbero potuto portare anche alla morte. In letteratura – precisa - sono segnalati pochissimi casi analoghi: sei o sette nel mondo da sempre, uno su diversi milioni di nascite, per cui è motivo di soddisfazione aver seguito con successo una gravidanza così complessa in una struttura, la clinica Malzoni, che è in grado di garantire una assistenza adeguata per patologie tanto complesse. Infine la nota commovente – conclude - i bimbi sono assolutamente identici per cui nemmeno i genitori riescono a riconoscerli con facilità».
È trascorso quasi un anno da quando la coppia di Solofra, Pierpaola Luciano e il marito Francesco Di Maio, reduci da una triste esperienza (una precedente gravidanza gemellare interrottasi a 14 settimane), dopo aver appreso la notizia che si trattava di una gravidanza plurigemellare ad alto rischio, fra la sorpresa e l’incredulità, hanno deciso di rivolgersi al dottor Petta che ha seguito la donna fino al parto utilizzando le più moderne e sofisticate tecnologie, preoccupato per quelle che erano le più frequenti e gravi complicazioni in questi casi : il parto prematuro e la trasfusione feto-fetale. Alla 28esima settimana è stato, infatti, necessario ricoverare la paziente per la minaccia di imminente parto prematuro, alla “Malzoni“, dotata di terapia intensiva neonatale. Una gravidanza sotto stretto controllo per Pierpaola seguita scrupolosamente dai sanitari della struttura irpina e in particolare dai medici Vincenzo Ferrigno Bove, esperto in ecografia, e da Annamaria Malzoni, primario del reparto di ostetricia.