Resta ai domiciliari il ventenne salernitano che, nella notte tra venerdì e sabato, è rimasto coinvolto, insieme ad altri due coetanei, nell'incidente che è costato la vita al 28enne Luigi D'Urso. Chiuso in casa nel silenzio e nella disperazione per quanto accaduto, è in attesa di eventuale convalida da parte del giudice della misura cautelare a cui è stato sottoposto nelle immediatezze del fatto. Il ventenne, che si trovava ancora per strada, per una serata trascorsa in compagnia di amici, è sconvolto per quanto accaduto: ovviamente l'accusa di omicidio stradale lo turberebbe molto ma ciò che in queste ore l'ha fatto piombare in un incubo, al di là di quelle che poi saranno le risultanze delle indagini che in queste ore si stanno concentrando sull'esatta ricostruzione della dinamica del sinistro, è il fatto che a seguito di questo incidente è morto un ragazzo poco più grande di lui. E, anche guardando i rottami dei due mezzi coinvolti, rimasti sull'asfalto macchiato di sangue ancora una volta, è un miracolo che non ci siano state ulteriori conseguenze nefaste.
In auto assieme al ventenne accusato di omicidio stradale viaggiavano due coetanei che dovranno essere nuovamente sentiti dagli agenti della Polizia di Stato che stanno indagando sulla vicenda e che dovranno fare chiarezza sulla dinamica. Secondo le primissime ricostruzioni effettuate dalle forze dell'ordine giunte sul posto, lo scontro sarebbe stato inevitabile: entrambi i mezzi, un'auto e un ciclomotore, procedevano a velocità sostenuta, complice anche la totale assenza di traffico nella notte salernitana. Il motorino a bordo del quale viaggiava il 28enne Luigi D'Urso rientrava da Lungomare Trieste verso via Arturo De Felice, pronto a imboccare la salita in direzione via Diaz per potersi poi dirigere verso via Alfredo Capone, zona dove Luigi abitava con la moglie ed i tre figli. Arrivato all'incrocio con Corso Garibaldi non si sarebbe fermato al semaforo che lampeggiava arancione.
I poliziotti si avvicinano ai ragazzi che hanno la testa tra le mani ma che, per fortuna, sono usciti sostanzialmente illesi dall'incidente. Le loro condizioni non convincono del tutto gli inquirenti, sospettano che abbiano bevuto più del consentito. Il conducente della vettura viene arrestato con l'accusa di omicidio stradale e viene messo agli arresti domiciliari. Per lui scattano anche le analisi che dovranno stabilire quale fosse il tasso alcolemico nel suo sangue e se, eventualmente, ci siano altre sostanze assunte poco prima dell'incidente. Gli altri due occupanti della vettura vengono ascoltati sommariamente. Nella giornata di oggi il giudice potrebbe innanzitutto pronunciarsi sull'eventuale convalida della misura cautelare e potrebbe anche decidere di disporre l'autopsia sulla salma del 28enne, molto noto in città in quanto gestore della popolare Osteria Nonna Maria, con una sede a via Roma ed una a Cava de' Tirreni.