Benevento. Bimba violentata e uccisa: «Graffi sulla schiena di Maria»

Benevento. Bimba violentata e uccisa: «Graffi sulla schiena di Maria»
di Daniela De Crescenzo
Mercoledì 22 Giugno 2016, 12:36 - Ultimo agg. 22:01
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Il procuratore della Repubblica di Benevento, Giovanni Conzo è arrivato poco dopo le 17 nella caserma dei carabinieri di Cerreto Sannita dove da stamattina alle 11 stanno interrogando senza interruzioni la mamma ed il papà di Maria, la piccola trovata morta nella piscina di un ristorante di San Salvatore Telesino, per la cui morte è indagato un 21enne. «Non escludiamo alcuna pista - ha detto Conzo - non ci interessa sbattere il mostro in prima pagina, vogliamo solo accertare la verità».

Sarebbero stati notati dei graffi sul corpo di Maria Ungureanu, la bambina di 10 anni trovata morta domenica sera, nel corso dell'autopsia eseguita all'ospedale Rummo di Benevento. La circostanza è stata riferita dall'avvocato Michele D'Occhio, avvocato della famiglia Ungureanu, che ha aggiunto «per noi non è stato possibile nominare un consulente perché abbiamo saputo dell'autopsia quando era già in corso, e su questo ho manifestato le mie rimostranze in Procura»

Intanto Andrea e Mario Ungureanu, i genitori della bambina, questa mattina hanno lasciato la loro abitazione insieme ai carabinieri. Una pattuglia è arrivata davanti alla loro casa e poco dopo i genitori della bambina sono usciti per allontanarsi insieme ai militari che li hanno accompagnati presso la caserma di Cerreto Sannita dove i militari stanno sentendo anche le amichette della bambina. Il parroco di San Salvatore Telesino don Franco Pezone ha chiamato a raccolta cittadini ed associazioni alle 19.30. Intorno alle 20.30 è giunto in caserma anche Daniel Ciocan, il 21enne operaio indagato. Successivamente è arrivata lì anche la madre di Ciocan. «Non siamo stati noi, non è stato mio figlio. Cercherò io chi ha ucciso la bimba», ha detto la donna.

 

 


«I genitori di Maria sono molto turbati - ha spiegato l'avvocato D'Occhio - mortificati e allibiti in quanto Daniel, indagato per omicidio volontario e violenza sessuale aggravata era trattato da loro come una persona di famiglia e spesso veniva aiutata anche a cercare lavoro. Mi sarei aspettato anche oggi altri rilievi sulla scena del ritrovamento, magari impronte visto che domenica pioveva - ha proseguito il legale - Si vede che i carabinieri hanno completato il lavoro. I genitori di Maria - ha concluso il legale - mi hanno raccontato che la bambina è tornata a casa dalla chiesa e poi è uscita per partecipare alla processione e poi è scomparsa. Quando ho saputo della morte - conclude D'Occhio - ho sentito che sarebbe stata in ogni caso una tragedia, ma sarebbe stata più sopportabile se fosse stato un incidente».

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