Benevento: sfascia pronto soccorso e minaccia il personale «armato» di un bisturi

Arrestato l'uomo in precarie condizioni fisiche

L'ospedale Rummo di Benevento
L'ospedale Rummo di Benevento
di Enrico Marra
Mercoledì 9 Agosto 2023, 10:41
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Putiferio nella notte al pronto soccorso dell'ospedale «San Pio». Un uomo di trenta anni, in precarie condizioni mentali ha messo a soqquadro la struttura sanitaria perchè chiedeva di essere ricoverato nonostante che il suo stato di alterazione psichica non lo consentisse. Alla fine dopo un intervento in forze degli agenti delle Volanti della Polizia di Stato, l'uomo è stato condotto presso il carcere di contrada Capodimonte con le imputazioni di violenza, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. E accaduto poco prima delle quattro quando un ambulanza del 118 ha condotto in ospedale il trentenne, già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti penali e per essere stato più volte sottoposto a perizie psichiatriche, e residente in un centro dell'hinterland beneventano. L'uomo presentava alcune ferite alle gambe che si era prodotto da solo, e soprattutto un'alterazione psichica non controllabile dal personale in servizio al pronto soccorso. Ad un certo punto il «paziente» ha iniziato ad inveire chiedendo si essere ricoverato. I medici gli hanno fatto presente che per le sue condizioni non era possibile un ricovero nei reparti. Ma l'uomo ha continuato ad inveire. Da qui la decisione di far intervenire uno psichiatra per la somministrazione di sedativi.

L'uomo però ha continuato non solo ad inveire urlando «spacco tutto», ma è passato ben presto dalle minacce ai fatti, infatti ha anche danneggiato un computer ed altre attrezzature. Infine si è inoltre impossessato di un bisturi che era su carrello, minacciando di colpire i presenti. Frattanto era scattato l'allarme e presso il pronto soccorso erano giunti più pattuglie di agenti delle Volanti. Anche gli agenti hanno cercato di calmare l'uomo ma invano. Alla fine però poliziotti e personale del pronto soccorso sono riusciti a neutralizzarlo evitando altri danni. Sull'accaduto è stato informato il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica Patrizia Filomena Rosa, che tenuto conto delle condizioni dell'uomo, non essendo possibile condurlo nell'adiacente struttura psichiatrica, ha deciso che venisse condotto in carcere. Qui l'uomo ha nominato come suo difensore Fabio Russo, un legale che da alcuni anni lo segue sul fronte giudiziario. Infatti il pregiudicato attualmente è destinatario di un provvedimento che ha sancito la sua permanenza in una Rems (residenza sanitaria per le esecuzioni delle misure di sicurezza dove sono ospitati appunto chi ha problemi psichiatrici) di San Sossio Baronia.

Ma aveva ottenuto in questi giorni un permesso speciale, ed aveva fatto ritorno alla sua abitazione nel paese di origine nel Sannio. E qui nella notte si è appunto scatenata una nuova crisi che lo ha portato prima in ospedale e poi in carcere.

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L'accaduto presso il pronto soccorso ha riproposto il problema di ciò che accade presso queste strutture degli ospedali e che ha portato al varo di provvedimenti a livello nazionale per porre in sicurezza gli addetti. «Dal mese di febbraio - ha detto il questore Edgardo Giobbi - abbiamo agenti in servizio presso i pronti soccorsi dalle otto alle ventiquattro. Ci stiamo adoperando per reperire personale per far si che la vigilanza venga garantita anche nelle ore notturne. È evidente che proprio in questo caso, avvenuto la scorsa notte, si è avuta la conferma che il collegamento diretto attraverso una linea speciale, tra il pronto soccorso e la centrale operativa della Questura ha funzionato. Infatti l'intervento degli agenti è stato tempestivo evitando guai peggio.

 

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