Aerospazio nel Macrico, trattative al via

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di Andrea Ferraro
- Ultimo agg. 21 Febbraio, 10:00
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CASERTA - Trattative al via. L’Istituto diocesano per il sostentamento del clero apre il tavolo di discussione con il comitato promotore del progetto relativo alla realizzazione del Parco dell’Aerospazio nell’area dell’ex Macrico. Il passo avanti viene registrato nel corso dell’incontro con don Antonio Aragosa, presidente dell’Istituto. Un’occasione per illustrare il progetto e lo studio di fattibilità aggiornato di recente a Roma con un approfondimento finalizzato a mettere a punto gli strumenti per attuare un’operazione che prevede un investimento di 58 milioni, compresa la quorta parte del costo di acquisizione dell’area. In pratica la prima tappa di un percorso che il presidente del Cira e del Dac, Luigi Carrino, ha definito all’inizio della settimana con il governatore Vincenzo De Luca. Un percorso, come sottolineato anche nel vertice in Regione, che andrà condiviso da pubblico e privato.
Adesso si comincia a fare sul serio. La proposta è arrivata. È concreta e sintetizzata in uno studio di fattibilità mostrato nei dettagli da Carrino, per l’occasione accompagnato dal presidente di Confindustria Caserta, Luciano Morelli, dal direttore dell’associazione degli industriali, Lucio Lombardi, dal docente universitario Franco Polverino e da Annalisa Santonastaso del Dac. Quello che don Aragosa attendeva dopo che, per anni, si è parlato del futuro dell’area «senza che siano mai arrivate proposte concrete». Il presidente dell’Idsc ultimamente si era sbilanciato parlando, riferendosi al Parco dell’Aerospazio che si ispira alla «Cité dell’Espace» di Tolosa, di «una buona idea». A lui e al cda hanno sempre interessato, ovviamente oltre a un equo ristoro economico per la vendita dell’area, «le prospettive e la convenienza per la città».
Attendeva una telefonata, la nuova, per discutere del progetto. Telefonata che è giunta martedì da Carrino, non appena concluso il confronto con De Luca. 
Il faccia a faccia è servito innanzittutto a capire i margini di trattativa, in primis sulla valutazione dell’area. Il comitato promotore punta a far rivedere la stima di 40 milioni fatta dall’Idsc in occasione di alcuni incontri con la vecchia amministrazione comunale. I tempi sono cambiati, adesso c’è un progetto e soprattutto bisogna fare i conti con un’area sempre più degradata che all’Istituto comporta soltanto costi (per il 2015 dovranno essere versati 284mila euro di Imu e Tasi) e problemi, di cui l’ultimo, in ordine cronologico, il rogo divampato una quindicina di giorni fa in una palazzina fatiscente, evidentemente diventata rifugio di senzatetto abili nell’accedervi dopo aver scavalcato il lungo muro perimetrale o i cancelli, comunque tutti sbarrati o chiusi con lucchetti (dal Comune è arrivata la diffida a bonificare l’area alla luce delle difficoltà incontrate dai vigili del fuoco nell’accedere all’area).
E l’apertura è arrivata. La valutazione sarà oggetto di trattativa. Nel corso dell’incontro, sebbene non siano giunte conferme, sarebbe stato proposto un coinvolgimento dell’Idcs nel progetto con ruoli e modalità ovviamente da definire. Il Parco dell’Aerospazio, tra l’altro, occuperebbe un terzo della superficie, mentre la restante parte sarebbe parco urbano.
Le parti torneranno a incontrarsi in settimana. Ma Carrino in questi giorni dovrebbe incontrare anche il commissario prefettizio, Maria Grazia Nicolò, per illustrare il progetto «che - come detto martedì dallo stesso presidente del Dac - ben si incardina nella delibera della giunta della vecchia amministrazione che attribuisce all’area una funzione di interesse pubblico e indica l’unicità del progetto che riguarda l’intera superficie». In programma anche un incontro con il manager Mauro Felicori per creare eventuali sinergie tra due grossi attrattori di natura differente, in grado di generare economia, posti di lavoro e incremento del numero di turisti.
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