Caserta al voto dopo i veleni
tra «impresentabili» e divisioni

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di Lorenzo Iuliano
Domenica 5 Giugno 2016, 07:59 - Ultimo agg. 18:47
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Caserta. È stata la campagna elettorale dei veleni, della caccia agli «impresentabili», dell’intreccio tra le inchieste della magistratura e gli appelli al voto pulito. A partire da Caserta, dove il pressing di «Speranza per Caserta» sulle «falle» delle altre liste, aumentato anche con l’obiettivo di intercettare il voto dei «grillini» (che non hanno presentato una loro lista) ha portato ad accuse, repliche e denunce di diffamazione. L’arresto dell’ex vicesindaco Vincenzo Ferraro, nel bel mezzo della sfida per il Comune, è stato al centro dello scontro e di una corsa a scaricare un portatore di voti storico per il centrodestra, ma ritenuto ora l’ispiratore della lista «Caserta popolare» che appoggia il centrosinistra. Il risultato è stato una narrazione politica frammentata, dove il dibattito sulle idee per il futuro della città è stato sovrastato dalle polemiche ed è diventato un rumore di fondo. Il centrosinistra è arrivato al voto dopo l’incubo «primarie sì, primarie no», poi celebrate e vinte da Carlo Marino.


La meteora dell’architetto Raffaele Cutillo, candidato sindaco per una sola settimana, fotografa il momento che vive il capoluogo, sfiduciato e rinunciatario. Il centrodestra è stato in ambasce fino all’ultimo, sfilacciato e alle prese con i cocci della fine anticipata e delle inchieste sull’amministrazione Del Gaudio, confluendo poi sull’ex presidente della Provincia, Riccardo Ventre. Degli amministratori uscenti ci provano Gianfausto Iarrobino e Nello Spirito. Dall’opposizione uscente invece hanno sogni di gloria Francesco Apperti e Luigi Cobianchi. Due gli outsider: Enrico Trapassi che ha anche fatto sbarcare il leghista Salvini in città e Vincenzo Bove con «Città futura». Due anche i nodi nelle urne: su chi ricadrà il consenso del Movimento Cinque Stelle? E quanto influirà la disaffezione al voto? Sfide al vetriolo anche ad Aversa e Marcianise, dove il clima è stato ancora più teso rispetto al capoluogo fino a personalismi esasperati.

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