Caso Reggia di Caserta, Felicori: «Io esterrefatto dalla lettera. Camusso mi ha difeso? Mi fa piacere»

Caso Reggia di Caserta, Felicori: «Io esterrefatto dalla lettera. Camusso mi ha difeso? Mi fa piacere»
Sabato 5 Marzo 2016, 16:25 - Ultimo agg. 16:42
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Quando ha saputo della lettera è rimasto esterrefatto, anche perché - dice - i lavoratori stanno meglio in un'azienda efficiente che li valorizza. Così il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, a «Si Può Fare» su Radio 24 - che ne ha diffuso una sintesi - ha commentato la lettera inviata dai sindacati al ministro dei beni culturali Franceschini nella quale le sigle Ugl, Cigl e Uil lamentano la permanenza di Felicori troppo a lungo la sera nel suo ufficio, cosa che metterebbe a rischio la Reggia stessa. «A parte che lamentarsi di un direttore che lavora è paradossale, oltre questo non c'è nessuna base perché la Reggia è vigilata 7 giorni su 7 e 24 ore su 24», dice Felicori. «Dirigo un'azienda di 250 dipendenti, una grande azienda: avrò il diritto di lavorare molto? E poi non produco nemmeno un minuto di straordinario».

Alla domanda del conduttore di Radio 24 Alessio Maurizi se i sindacati lo osteggiano per le innovazioni che ha proposto nei primi cinque mesi d'incarico (apertura sette giorni su sette, obbligo di divisa, spostamenti di personale), Felicori risponde: «C'è il timore che io faccia tutto questo. In realtà, sono qui solo da 5 mesi, è poco tempo. Ma ho i miei propositi. Ho cominciato a comunicare i propositi, a dare una nuova organizzazione all'azienda e a nominare i componenti di una squadra che avrà la responsabilità di questo processo. Quando si prova cambiare c'è sempre qualcuno (che si oppone, ndr) che nella vecchia situazione aveva trovato i suoi vantaggi».

«Mi fa piacere. In una azienda efficiente i lavoratori stanno meglio. Il primo diritto del lavoratore è avere una organizzazione adeguata e dei capi che lavorano. Ciò avviene in un'azienda efficiente e che valorizza il lavoro». Il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori commenta così, ai microfoni di Radio24, la reazione della leader della Cgil, Susanna Camusso, che ieri ha difeso lui e ha criticato i sindacati che hanno sottolineato che lavora troppo. Poi, un passaggio anche sui prossimi obiettivi per valorizzare la Reggia: «Il 1ø giugno apriamo alla Reggia la collezione Terre Motus: una delle collezioni di arte contemporanea più importanti del mondo. Sarà il più grande evento del 2016, per me. Saranno visibili per la prima volta 76 opere che erano mal collocate o che non si potevano vedere: quadri di grandi dimensioni di artisti come Wharol, Haring e Beuys».

Quando ha saputo della lettera è rimasto esterrefatto, anche perché - dice - i lavoratori stanno meglio in un'azienda efficiente che li valorizza. Così il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, a «Si Può Fare» su Radio 24 - che ne ha diffuso una sintesi - ha commentato la lettera inviata dai sindacati al ministro dei beni culturali Franceschini nella quale le sigle Ugl, Cigl e Uil lamentano la permanenza di Felicori troppo a lungo la sera nel suo ufficio, cosa che metterebbe a rischio la Reggia stessa. «A parte che lamentarsi di un direttore che lavora è paradossale, oltre questo non c'è nessuna base perché la Reggia è vigilata 7 giorni su 7 e 24 ore su 24», dice Felicori. «Dirigo un'azienda di 250 dipendenti, una grande azienda: avrò il diritto di lavorare molto? E poi non produco nemmeno un minuto di straordinario».

Alla domanda del conduttore di Radio 24 Alessio Maurizi se i sindacati lo osteggiano per le innovazioni che ha proposto nei primi cinque mesi d'incarico (apertura sette giorni su sette, obbligo di divisa, spostamenti di personale), Felicori risponde: «C'è il timore che io faccia tutto questo.

In realtà, sono qui solo da 5 mesi, è poco tempo. Ma ho i miei propositi. Ho cominciato a comunicare i propositi, a dare una nuova organizzazione all'azienda e a nominare i componenti di una squadra che avrà la responsabilità di questo processo. 

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