Clan e appalti in Regione:
«Fontana vicino al boss Zagaria»

Clan e appalti in Regione: «Fontana vicino a Zagaria»
Clan e appalti in Regione: «Fontana vicino a Zagaria»
di Mary Liguori
Venerdì 11 Novembre 2016, 07:55 - Ultimo agg. 08:49
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Trentola Ducenta. L'ultima tappa del dibattimento sulla presunta ingerenza della camorra nella gestione degli affidamenti in somma urgenza da parte della Regione per la manutenzione degli impianti idrici campani, c'è stata ieri. Per la prima volta in aula, si è seduto di fronte ai giudici Luigi Cassandra, secondo la Dda «interfaccia politica di Michele Zagaria», in veste di dichiarante. Cassandra ha riferito di essere a conoscenza di «rapporti esistenti» tra Pino Fontana e il capo dei capi dei Casalesi e ha accusato il costruttore di essersi accaparrato l’appalto per la costruzione del cimitero di Ducenta, poi revocatogli dopo la ricezione dell’interdittiva antimafia, «grazie alle pressioni di Michele Zagaria». Durante la stessa udienza, il pm Maurizio Giordano ha concluso l’esame del capitano Francesco Cardetta, comandante dei Ros di Caserta, reparto che si è occupato delle indagini relative all’inchiesta «Medea». Poi il teste è stato interrogato dal collegio difensivo (composto, tra gli altri, dagli avvocati Sorge e Stile, ma anche Vittorio Giaquinto, Francesco Picca, Stefano Acconcia). Lo stesso comandante dei Ros ha poi depositato nuovi atti dinanzi al collegio del tribunale di Napoli Nord. Documenti dell’Agenzia delle entrate relativi all’acquisto di un appartamento in piazza Vanvitelli, a Caserta, nel 2003. Atto stipulato tra Orlando Fontana (fratello di Pino) e la moglie di Tommaso Barbato, l’ex senatore e consigliere regionale che risponde di avere manipolato gli affidamenti delle opere in somma urgenza insieme al cognato defunto del boss. Negli atti non compare la modalità di pagamento di quei 100mila euro che, secondo l’accusa, erano una somma inferiore ai reali valori di mercato e catastale. 
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