Era la «spia» dell'ex consigliere regionale Brancaccio: Iannini arrestato già 9 anni fa

Il primo arresto del maresciallo Giuseppe Iannini risale al 2007. Politici, informazioni riservate, depistaggi. Anche in quel caso erano queste le accuse. Informava, secondo la procura, l'ex consigliere regionale Angelo Brancaccio sulle indagini in corso su di lui. Brancaccio fu arrestato un anno fa per corruzione aggravata dal metodo mafioso,

All'epoca, Iannini era in servizio alla sezione anticrimine dei carabinieri di Castello di Cisterna. Fu sospeso, ma tornò ben presto in servizio perché l'ordinanza fu annullata, quindici giorni dopo, dal Riesame.

Fu poi rinviato a giudizio e il processo, iniziato nel 2010, si è concluso un anno fa con un'assoluzione. Il dibattimento, che si è tenuto al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, non gli ha impedito di continuare a vestire la divisa e, secondo le nuove accusa, a trasformare in un “colabrodo” gli uffici di polizia giudiziaria nei quali aveva prestato servizio, vale a dire quelli della caserma dei carabinieri di Castello di Cisterna.

A Brancaccio, scrisse all'epoca il gip, non solo Iannini, ma anche un poliziotto, fornivano informazioni sulle indagini in corso sul suo conto.

In particolare, secondo l'accusa, il maresciallo Giuseppe Iannini si accorse che il sindaco di Orta di Atella, poi eletto in Consiglio regionale con i Ds, era pedinato da due carabinieri a bordo di un'auto civetta. Iannini lo avvertì, poi, attraverso il database dell'Arma, cercò di scoprire se Brancaccio fosse indagato.

Come detto, per quei fatti, Iannini fu rinviato a giudizio e processato: un anno fa l'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio si è eclissata sotto una sentenza di assoluzione. 

Intanto ha continuato a fare il carabiniere. Ma non solo. Ha anche scritto dei libri che hanno avuto un discreto successo. Intanto dopo la sezione anticrimine di Castello di Cisterna, era stato trasferito a Napoli, dove è stato in servizio fino a questa mattina, momento in cui è arrivata la sospensione per la nuova accusa, uguale a quella che gli fu contestata nove anni fa.