Smog, tornano i veleni a Caserta: boom di sforamenti

Tre sforamenti negli ultimi cinque giorni

La centralina di corso Giannone
La centralina di corso Giannone
di Daniela Volpecina
Sabato 23 Dicembre 2023, 08:53 - Ultimo agg. 15:29
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Polveri sottili, tre sforamenti in cinque giorni. Succede in corso Giannone dove la centralina di rilevamento ambientale dell'Arpac ha registrato, tra il 17 e il 21 dicembre, valori superiori alla soglia limite di cinquanta microgrammi per metrocubo con picchi di settanta microgrammi. E ciò malgrado in questa strada, che ospita ben tre istituti scolastici, sia in vigore, da ben due anni, la Ztl negli orari di punta. E quindi in concomitanza con l'inizio e la fine delle attività didattiche. E nonostante corso Giannone delimiti il grande polmone verde offerto dal parco della Reggia. Da gennaio i superamenti delle Pm10 immesse in atmosfera, probabilmente dai gas di scarico delle auto, sono 21 sui 35 consentiti. Appena quattro gli sforamenti registrati invece dall'inizio dell'anno in via De Gasperi anche se l'impianto posizionato in questa strada non è sempre funzionante, come si evince consultando i bollettini dell'Arpac che spesso, in corrispondenza di questa centralina, riportano l'indicazione "dati non validabili". Impossibile poi conoscere lo stato di salute dell'aria negli altri quartieri della città in virtù del fatto che questi due impianti sono gli unici attualmente attivi.

Il Comune, nel corso del 2023, ha più volte annunciato l'installazione di cinque nuove stazioni di rilevamento ambientale nell'ambito del progetto Smart City ma allo stato non è ancora stata resa nota la data del posizionamento, né quale sarà la loro ubicazione.

L'auspicio delle associazioni ambientaliste è che due di queste possano essere allocate in via Roma e nel quartiere Acquaviva, vale a dire nei luoghi dove la stessa Arpac ha notato nei mesi scorsi uno spostamento dei flussi di traffico con una maggiore concentrazione di veicoli. Tra le proposte anche quella di attenzionare il primo tratto di via San Carlo, piazza Matteotti, piazza Vanvitelli e quella parte di corso Trieste non interessata dalla Ztl, dove ogni giorno si creano lunghe code. Proprio per analizzare i flussi, gli orari di maggiore transito e la direzione dei veicoli, l'amministrazione, in collaborazione con l'università "Vanvitelli", attiverà nei prossimi mesi delle telecamere per il monitoraggio all'ingresso e all'uscita della città. I risultati di questo studio dovrebbero fornire all'Ente gli elementi per rimodulare il piano traffico e contrastare l'inquinamento ambientale.

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Sul fronte degli impianti, infine, occorre sottolineare che non sono mai entrate in funzione le tre centraline comunali, finanziate con fondi Urban, posizionate oltre quindici anni fa, in via Scialla (già viale Lincoln II tratto), nel quartiere del Parco degli Aranci e in via Galatina a San Clemente. «Il monitoraggio della qualità dell'aria fa sapere Milena Biondo del Wwf è un tema di estrema importanza per la città. Ben vengano le nuove centraline con l'auspicio che l'amministrazione, nella scelta della loro ubicazione, intenda avvalersi anche della consulenza e del parere degli ambientalisti che in passato hanno condotto, a proprie spese, uno studio approfondito al riguardo». «Il problema è che in questa città c'è un uso smodato dell'auto fa notare Gianfranco Tozza di Legambiente ok alle stazioni ambientali e anche alle nuove piste ciclabili ma prima bisogna intervenire sul piano culturale e sulla sensibilizzazione, anche nelle scuole, all'uso della bici. Le infrastrutture servono a poco se prima non cambiano le abitudini».

 

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