«Due destini»: Renzo di Renzo e il progetto CUAMM "Prima le mamme e i bambini" alla Scuola di formazione dell'UCSI

Illustrazione di Sonia Maria Luce Possentini
Illustrazione di Sonia Maria Luce Possentini
di Donatella Trotta
Mercoledì 5 Ottobre 2016, 15:46 - Ultimo agg. 6 Ottobre, 14:39
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«Prima le mamme e i bambini». Ha un bel titolo il progetto di Medici con l’Africa CUAMM (dal 1950 la prima Ong di ambito sanitario riconosciuta in Italia, con 1500 medici inviati in oltre 43 Paesi in 60 anni), i cui risultati saranno presentati ufficialmente il 5 novembre a Padova, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Segretario di Stato del Papa, il cardinale Pietro Parolin. Un titolo in difesa della priorità della vita - e del diritto a nascere e crescere in sicurezza - che veicola una sfida (alle diseguaglianze) e un sogno di normalità ed equità (condiviso attualmente da 168 professionisti della sanità),  coinvolgendo nel progetto 4 Paesi, 4 ospedali e 22 centri di salute periferici: per una popolazione totale di un milione e 300mila abitanti.

Obiettivo, raddoppiare il numero dei parti assistiti: giunti già a quota 125mila in Angola, Etiopia, Uganda e Tanzania. Per una maternità sicura, che non metta più a repentaglio la vita di madri e figli. Una “buona battaglia” – di recente diventata anche social – che è stata opportunamente abbracciata da una casa editrice di progetto, Fatatrac, con la pubblicazione di un incantevole albo illustrato, Due destini, scritto da Renzo di Renzo con le immagini di Sonia Maria Luce Possentini e non a caso abbinato – a richiesta - anche ad una mostra itinerante composta da sedici grandi tavole illustrate a supporto della campagna di sensibilizzazione, formazione, confronto e incontro sul tema (e sull’impegno del CUAMM). Un argomento che ci riguarda tutti: se è vero che anche in Italia, ancora oggi, si può (incredibilmente) morire di parto. Come dimenticare, per citare un solo caso napoletano, la tragedia di Alessandra, moglie di Ivano Iacomino, che si spense nel fiore della gioventù dando alla luce la splendida Isabelle Alessandra, che ora ha due anni e tre mesi?

Renzo di Renzo affronta il problema, nel suo intenso racconto per bambini, con un approccio di grande delicatezza e pari efficacia. Due destini racconta infatti il concepimento di due vite e una nascita, lo stesso giorno, in due realtà diverse: una città italiana, un villaggio dell’Africa. Nella prima, la bimba – Rosa – è sognata dai genitori già prima di vedere la luce (diceva Danilo Dolci che «ognuno cresce solo se sognato») e condivide, sin dalla fase fetale, «l’esplosione di gioia» e il «pianto d’amore, un pianto sereno» della sua mamma e del suo papà. Nella seconda realtà il bimbo, Meskerem, è un «niente» che si forma perché la vita, semplicemente, «accade»: ma già nell’utero materno - con l’unica certezza della sua pelle nera e nessun futuro - assapora attraverso il corpo della madre l’esperienza del dolore.

Due gravidanze. Inevitabilmente diverse, come i parti delle due donne: l’italiana felicemente circondata di attente cure e affetto sino al buon esito finale, l’africana alla prova infernale di una solitaria e disperante corsa contro il tempo che infine le stronca la vita mentre partorisce. Il controcanto delle due storie - sapientemente orchestrato dall’autore con l’alternanza di periodi brevi e a tratti lirici, connotati nel testo da paragrafi di due diversi colori e fusi con l’eloquenza compositiva delle immagini evocative di Sonia Maria Luce Possentini - scandisce le tappe della crescita dei due bambini. In Italia e in Africa.

Il primo giorno di scuola. Le prime amicizie, con Rosa che si lega a una bimba nera adottata e Meskerem che perde i suoi amici prediletti. I diversi giochi. E la prima malattia esantematica: un morbillo, di routine nel contesto occidentale, ma epidemia a rischio morte in Africa. Poi, la scoperta ulteriore del Continente nero attraverso un piccolo gesto di solidarietà – il dono di una lavagna – che crea un ponte invisibile tra le scuole di Rosa e Meskerem, ancora ignari del proprio destino. Diventando adulti, scelgono di diventare l’una pedagogista, con la sensibilità di fare un’esperienza di volontariato in Africa, e l’altro medico, in ricordo e in onore della mamma mai conosciuta e sempre custodita in cuore.

Due destini, che diventano uno. E che la maestria dell’autore intreccia rivelando così, sottotraccia, quell’interdipendenza tra creato e creature (in africano, ubuntu) che troppo spesso viene dimenticata, con conseguenze disastrose sotto gli occhi di tutti. Lo commenta con finezza Erri De Luca nella sua postfazione al libro: «Due rette parallele non s’incontrano mai. Questa tristezza della geometria non si applica alla vita. Due vite parallele si possono incontrare e scambiarsi il soccorso, l’affetto, la salvezza. Questo piccolo racconto congiunge due linee in un punto dell’Africa che contiene il centro: Lì sta l’orizzonte dal quale si è mossa la civiltà umana. Lì si rinnova il senso di appartenere a una famiglia più che a una delle tante specie viventi». Renzo di Renzo, in piena sintonia con l’illustratrice del testo, si avvale in questo lavoro di una cifra stilistica poeticamente incisiva e asciutta, che senza alcuna retorica o didascalismo arriva direttamente al cuore del lettore: stimolato, anche, dalle emozioni riverberate dalle suggestioni visive della valente artista e illustratrice Possentini.

Un approccio, quello di Renzo di Renzo, frutto del suo bagaglio di poliedrico comunicatore sociale di lungo corso e a 360 gradi: creativo, docente universitario, per molti anni direttore editoriale della rivista «Colors» di Benetton (per cui è stato anche direttore creativo del centro di ricerca sulla comunicazione Fabrica), attualmente a capo dell’agenzia internazionale di design e comunicazione Heads, oltre ad essere collaboratore e consulente di istituzioni pubbliche e private (come la Fondazione Claudio Buziol di Venezia, Treviso Design e Villaggio globale International) e curatore di svariati libri di immagine (tra i quali 1000 Extraordinary Objects, Taschen 2000). In questa traiettoria pluridisciplinare, che sconfina continuamente tra arte e impresa, creatività e mercato, cultura e video, musica e design, editoria e new media, l’autore ha saputo incastonare anche la sua passione letteraria con racconti, raccolte di poesie, romanzi (ricordiamo, in particolare, Brevi incontri, lunghi addii, Theoria 2000; Un motivo privato, Marsilio 2007; Ballammo un’estate soltanto, Amos 2009) e, dal 2012, l’approdo alla scrittura di libri per bambini: con il romanzo Nero (Einaudi 2012, premio Grinzane Cavour Junior) e Un regalo speciale (Einaudi Ragazzi 2012).

Un approdo felice: scaturito – rivela l’autore – da personali esigenze autobiografiche. Quasi un cortocircuito con il mondo dell'infanzia, e della "diversità" dei bambini africani capace di saldarsi, non a caso, anche ad un programma di solidarietà sociale dalle robuste radici umanitarie come la campagna di CUAMM. L’autore ne parlerà venerdì 7 ottobre alle ore 16 ad Assisi, in apertura della Scuola annuale e residenziale di alta formazione «Giancarlo Zizola» promossa dall’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) e in programma fino al 9 ottobre presso La Cittadella, sul tema «Vedere, narrare, comprendere. I fondamenti della comunicazione». Con di Renzo, che interverrà su «Bambini e media tra informazione, racconto e pubblicità», ci sarà anche la testimonianza di un medico CUAMM, Rossella Peruzzi. 
       
 
 
 
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