«Dobbiamo crescere, e in Italia dobbiamo farlo di più. Perché avremo anche un problema demografico molto forte. L'innovazione tecnologica è particolarmente importante perché spinge la mobilità sociale e abbassa le barriere del fare». Lo ha detto il ministro dell'Innovazione Tecnologica Vittorio Colao intervenuto al webinar "Il Piano - L’economia della prossima generazione" in streaming oggi sulle testate del gruppo Caltagirone Editore (Messaggero, Mattino, Gazzettino, Corriere Adriatico, Quotidiano di Puglia).
«II Piano nazionale di ripresa e resilienza - ha aggiunto il ministro - serve a dare delle opportunità ai giovani.
La tecnologia, poi, ha detto ancora Colao, «permette anche di avere chiarezza nelle risposte della Pubblica amministrazione. Spesso riceviamo - ha spiegato - carte pubbliche di cui fatichiamo a capire cosa vogliono dire. Il digitale, invece, è un sistema binario fatto di sì o di no. Questo può aiutare a ristabilire la fiducia nel rapporto tra cittadini e amministrazione». Sulla questione della "paura della firma" dei dirigenti pubblici, Colao è stato chiaro. «Dobbiamo dire al dipendente pubblico che, a meno che non ci sia dolo, non rischia un procedimento penale se firma un atto. Ci possono certo essere errori, ma questi vanno valutati sotto altri profili». Alla domanda se sia vero che il governo ha messo in un cassetto il tema della rete unica per la banda larga, Colao ha risposto che l'intenzione dell'esecutivo, proposta nel Recovery, «è quella di soddisfare le esigenze dei cittadini. Le questioni societarie, ha aggiunto, le valutano le società e le autorità preposte come l'Antitrust. Noi - ha detto il ministro - vogliamo portare a tutti la banda ultralarga, indipendentemente da dove si trovano e lo faremo con delle gare in concorrenza tra gli operatori. Il nostro obiettivo, ha concluso Colao, è indipendente dagli assetti societari».