Smart working, stop per 800mila dipendenti fragili ​(nel privato e nel pubblico) a fine settembre

Resterà possibile la stipula di accordi individuali

Smart working al capolinea per 800mila dipendenti fragili, a fine settembre lo stop per privato e pubblico
Smart working al capolinea per 800mila dipendenti fragili, ​a fine settembre lo stop per privato e pubblico
di Francesco Bisozzi
Sabato 2 Settembre 2023, 23:55 - Ultimo agg. 5 Settembre, 09:21
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Il lavoro agile per i fragili è all’ultimo giro di boa. Tra un mese o poco meno, ovvero a fine settembre, suonerà la campanella e anche chi soffre di determinate patologie dovrà tornare in ufficio. 
Il decreto Lavoro ha infatti prorogato dal 30 giugno al 30 settembre il termine per l’accesso allo smart working semplificato da parte dei dipendenti, del pubblico e del privato, considerati fragili. Il conto alla rovescia interessa circa 800 mila persone nel complesso. Tuttavia, questo non significa che dal primo ottobre questa categoria di lavoratori dovrà necessariamente dire addio al lavoro da remoto. Più semplicemente, i fragili, al pari degli altri dipendenti, dovranno stipulare con il dirigente incaricato degli accordi individuali in linea con quanto previsto dal piano di organizzazione del lavoro dell’azienda o dell’amministrazione pubblica in cui prestano servizio. 

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LE TAPPE

Insomma, lo stop al lavoro agile semplificato per i fragili si sta avvicinando ed è improbabile che il governo, già alle prese con una legge di Bilancio povera di risorse, autorizzi l’ennesimo rinvio. 
Anche perché i costi che questa misura comporta nel settore pubblico sono elevati. Basti pensare al comparto scuola: le lezioni stanno per ricominciare e i docenti fragili in smart working andrebbero sostituiti con dei supplenti. Lo Stato si ritroverebbe perciò a pagare due stipendi. 
Più nel dettaglio, rientrano nella categoria dei fragili le persone con una marcata compromissione della risposta immunitaria, i pazienti in attesa di un trapianto d’organo, chi ha una patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi o mielosoppressivi o che è a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure.

Non solo. 

LA PLATEA

Vengono ritenuti lavoratori fragili anche quelli che soffrono di tre o più patologie tra cardiopatia ischemica, fibrillazione arteriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità. A tracciare il perimetro delle malattie da bollino rosso è stato un decreto interministeriale (Lavoro, Salute, Pa) emanato all’inizio del 2022, quando al governo c’era ancora Mario Draghi. E sui social in questi mesi sono spuntati diversi gruppi che mettono in discussione i criteri utilizzati per distinguere i fragili dai malati non gravi. In ogni caso lo smart working per i fragili è stato prorogato a più riprese nel corso degli ultimi anni e il fatto che stia per arrivare al capolinea è il segno che la pandemia ormai è davvero solo un brutto ricordo.  

LE STRADE

Discorso diverso nel privato, dove il lavoro agile agevolato è stato esteso al 31 dicembre per i genitori con figli under 14. Il ministero del Lavoro guidato da Marina Elvira Calderone ricorda che «il diritto di svolgere la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile per i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano almeno un figlio, minore di 14 anni, viene riconosciuto a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito e che non vi sia un genitore non lavoratore». 
La norma si applica a condizione che il lavoro da remoto sia compatibile con le caratteristiche della prestazione che il dipendente-genitore deve fornire. Nel pubblico, invece, al momento dettano legge i Piao, i Piani integrati di attività e organizzazione dei singoli enti, che in alcuni casi (e in altri no) prevedono regole specifiche per i genitori di under 14 che richiedono di lavorare da casa. 

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