Agenzia spaziale, Saggese si dimette
per l'inchiesta sulle tangenti
La procura lo accusa di concussione

Enrico Saggese
Enrico Saggese
Venerdì 7 Febbraio 2014, 13:14 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 10:44
2 Minuti di Lettura
Il presidente dell'Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese, ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico. Lo ha annunciato una nota dell'Asi. Il ministro Maria Chiara Carrozza le ha accettate, «ne prendo atto».

«L'ingegnere Enrico Saggese - si legge nel documento - nel rispetto delle indagini in corso, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti contestatigli, nell'interesse dell'autorevolezza internazionale dell'Agenzia Spaziale Italiana, acquisita specialmente nell'ultimo quinquennio, e al fine di meglio difendere la propria integrità, onorabilità e prestigio, maturati in più di quaranta anni di attività nel settore spaziale, ha inviato al Ministro Vigilante (il ministro dell'Istruzione e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ndr)una lettera di messa a disposizione il proprio mandato di Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, con effetto immediato».



L'inchiesta della Procura. Il tutto nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma su presunte tangenti che ieri ha portato a perquisizioni in uffici dell'Asi e in società fornitrici a Roma e in varie città italiane. Sette gli indagati, tra i quali Enrico Saggese. Agli indagati sono contestati, a seconda delle posizioni, i reati di concussione e corruzione.



Il pm. Enrico Saggese «ha abusato del suo ruolo apicale rivestito» nell'ente, scrivono nel decreto di perquisizioni i magistrati della Procura di Roma che contestano a Saggese il reato di concussione. Tra gli episodi attribuiti a Saggese c'è anche una carta di credito ricaricabile che gli sarebbe stata messa a disposizione dalla società Art Work.



Saggese: sono innocente. «Personalmente sono totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di reato - ha detto ieri Saggese - Desidero sottolineare che si tratta di una vicenda interna impropriamente trasformata, tramite esposto, in una questione di rilevanza penale. L'attività istituzionale dell'Asi non è assolutamente toccata da questo episodio e confidiamo in una rapida conclusione, in sede competente, per ridare serenità ai lavoratori dell'Asi impegnati in molte attività internazionali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA