Intelligenza artificiale e tumori:
«Ora recuperiamo il tempo perso»

Intelligenza artificiale e tumori: «Ora recuperiamo il tempo perso»
di Nunzia Marciano
Domenica 12 Dicembre 2021, 21:06
4 Minuti di Lettura

L’intelligenza artificiale applicata all’ambito oncologico: al congresso organizzato a Napoli a cura del dipartimento Scienze mediche e chirurgiche dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, con la direzione scientifica di Ludovico Docimo, direttore dipartimento medico-chirurgico di alta specialità Azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli, si è discusso delle nuove applicazioni digitali soprattutto nell’era Covid-19, in un’ottica di necessaria prevenzione quanto più precoce possibile, per cercare di recuperare il tempo perso durante la pandemia, quando tutto ciò che non era covid, è stato “accantonato”. 

Quattrocento i partecipanti in presenza all’Hotel Excelsior e circa duecento a distanza, per le sessioni di approfondimento che si sono succedute con elevato rigore scientifico, con l’obiettivo di definire modelli dedicati di machine learning ideale, da poter declinare nei diversi e più complessi settori delle malattie neoplastiche.

Il progetto Synergy-Net ha identificato, insieme ai dati anagrafici, anamnestici e clinici, la particolare importanza del dato morfologico, definendo cioè il ruolo che può assumere la forma delle lesioni potenzialmente sospette. L’immagine strumentale di un nodulo, di un polipo o di un neo, e la relativa architettura istologica, acquisite con moderne apparecchiature ed archiviate in una banca dati dedicata e sempre più ampia, può assumere un rilevante ruolo strategico, nella prospettiva di  un rapido sistema automatico di predizione, un po’ come già avviene nei programmi informatici di riconoscimento facciale, che riescono a determinare l’identità di una persona dai suoi tratti del volto e addirittura di prevederne l’evoluzione col passare degli anni. 

 

«Immaginate - spiega Ludovico Docimo - a titolo esemplificativo, quante informazioni possono essere acquisite nel piccolo grafico del QR Code oggi così diffuso. Potrebbe sembrare un discorso futuribile, se non addirittura un’utopia, ma i passi iniziali in questa direzione hanno già consentito di raggiungere i primi risultati; infatti, esistono in campo diagnostico esami strumentali che consentono meccanismi di allarme».

Elemento fondamentale lo screening, che ha consentito nel corso della sperimentazione di intercettare sul territorio lesioni assolutamente asintomatiche e quindi ignorate dalla popolazione: «Il rapido progresso cui assistiamo in tutti i settori della tecnologia vede in campo oncologico la più nobile e forse la più utile applicazione della veloce intelligenza artificiale, a sostegno di una ricerca inarrestabile, che assume vantaggiose ricadute sul nostro quotidiano benessere, in termini di qualità e di prospettive di vita - conclude Docimo - Il prossimo obiettivo sarà la migliore definizione del sistema e la necessaria semplificazione nella sua applicazione, che consentirà di estendere in un prossimo futuro l’intelligenza artificiale a tutta la patologia oncologica e soprattutto al mondo delle professioni mediche, anche nelle zone più periferiche del nostro paese».

Tra gli ambiti di applicazione particolarmente sensibili alla necessità di prevenzione, quello senologico. Per Tommaso Pellegrino, senologo, chirurgo oncologo e dirigente di chirurgia generale e oncologica presso la Breast unit del Policlinico Federico II di Napoli, «mai come in questo periodo, infatti, c’è un altissimo numero di tumori della mammella che non c’era da anni.

Due i motivi: in primis, il livello di incidenza di questo tipo di cancro e in secondo luogo l’alta prevenzione diffusa come mentalità anche al Sud. Qualche hanno fa - spiega Pellegrino - a Milano era normale che le donne giovani facessero prevenzione; al Sud, invece, questa è una tendenza abbastanza recente che però ha già portato notevoli cambiamenti per quanto riguarda le diagnosi e dunque le cure. Negli anni pre covid c’è stata una maggiore sensibilità alla patologia, ma la pandemia ha bloccato il lavoro svolto e oggi è fondamentale che quel lavoro riparta. Va detto - precisa ancora Pellegrino - che la Regione Campania si sta rimettendo al passo e in questo contesto è chiaro che la tecnologia dell’intelligenza artificiale, così come la digitalizzazione e qualunque altro strumento avanzato di diagnostica, siano alleati fondamentali per i professionisti». 

Video

Insomma, tutto ciò che è tecnologia è utile per recuperare il tempo perso, ed è utile che entri a regime proprio il sistema digitale: basti pensare che parte dei fondi del Pnrr è dedicata alla digitalizzazione. Per Pellegrino, inoltre, sono due i messaggi fondamentali da far passare: «Anzitutto che dal tumore al seno si guarisce e quindi deve fare meno paura anche una diagnosi di cancro, purché diagnostica in tempo. E poi, bisogna far capire alle pazienti che la cura non è necessariamente un’alterazione della femminilità totale ma c’è il rispetto della stessa». 

In termini concreti, gli interventi sono, infatti, meno invasivi, e prevedono, almeno al Policlinico, la contestuale ricostruzione della mammella, elemento importante dal punto di vista psicologico. Infine, rispetto al passato cambia anche la modalità di prevenzione: «Oggi non ci sono più indicazioni di età, ma è necessaria la personalizzazione rispetto ad ogni paziente, alla sua storia e alle sue caratteristiche. E fare prevenzione già dai 20 anni significa abituate le donne a controllarsi e di conseguenza aumentare la probabilità di individuare un tumore in una fase molto iniziale. E in questo», conclude Pellegrino, «è chiaro che proprio la tecnologia e l’intelligenza artificiale possano fare la differenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA