BELLUNO Una sola telecamera. Ma potrebbe bastare per dare una svolta alle indagini sul triplice omicidio stradale di Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese, in cui è stata sterminata metà famiglia di turisti veneziani. Un testimone inoltre ha visto Angelika Hutter, la 31enne tedesca alla guida dell'Audi litigare con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando prima del tragico epilogo. Un'ipotesi è che l'investimento possa essere stato deliberato, frutto di una rabbia incontrollata. Le immagini dell'impianto di videosorveglianza del magazzino dell'alimentari De Candido di via Udine, la strada della tragedia, sono state acquisite dai carabinieri la sera stessa dell'incidente, giovedì 6 luglio. Scandiscono i secondi, quattro per l'esattezza, prima dell'investimento in cui sono morti il piccolo Mattia, che avrebbe compiuto 2 anni il 16 luglio, il suo papà Marco Antoniello, 47 anni, e la nonna materna Mariagrazia Zuin, 64 anni.
Angelika Hutter non ricorda più nulla: «Ha rimosso tutto, piange sempre»
LA CONVALIDA
Nelle prossime ore si saprà se la conducente, che fin dal giorno dell'incidente si è chiusa nel suo silenzio, parlerà: l'udienza di convalida di fronte al gip è fissata per domani mattina a Belluno. L'ipotesi d'accusa contro Angelika Hutter è omicidio stradale plurimo, le si contesta il 589 bis del codice penale primo e ottavo comma.
Non essendoci le aggravanti di alcol o droga, una eventuale scarcerazione potrebbe non essere così remota già domani. Ma gli inquirenti sono certi di avere in mano tutti gli elementi per chiedere la conferma del carcere: la donna è senza fissa dimora e non avrebbe un posto dove poter andare per eventuali domiciliari ed è una cittadina straniera, con pericolo di fuga. L'avvocato Giuseppe Triolo dal canto suo chiederà la scarcerazione: «È un incidente, può capitare a chiunque. La mia assistita è distrutta: non vuole essere neanche aiutata».