Lo sviluppo tecnologico ha certamente dei lati positivi e spesso aiuta a risolvere problematiche che fino a quel momento sembravano ostacoli insormontabili, permettendo di migliorare la vita delle persone nelle sue varie sfaccettature. Eppure, vedere il mondo muoversi e cambiare a grande velocità intorno a noi può far venire le vertigini: accettare un futuro sconosciuto e pieno di interrogativi non è affatto semplice e in alcuni casi preferiamo chiudere gli occhi e tornare nel buio che ci è familiare.
In una clip pubblicata su TikTok, una donna racconta di essersi svegliata in ospedale dopo aver avuto un infarto e anziché trovare accanto a sé un'infermiera umana che potesse assisterla, gliene è stata fornita una virtuale.
Avere paura di ciò che non conosciamo è normale e lecito, e dovrebbe anche spingerci a indagare e comprendere anziché metterci in fuga. Il video pubblicato da una paziente del MercyOne Hospital in Iowa, negli Stati Uniti, ha aperto un dibattito sulla questione della tecnologia e su ciò che possiamo aspettarci nei prossimi anni e decenni.
La donna dice di essersi risvegliata, dopo aver avuto un infarto, in una stanza d'ospedale «e qui non hanno abbastanza personale. Per cui, hanno detto: giusto per fartelo sapere, quella cosa sul muro è la tua infermiera virtuale». La paziente, insieme alla compagna di stanza, stava guardando un programma in televisione e a un certo punto la telecamera presente sulla parete si è accesa, «ci ha guardate» e nel frattempo l'immagine dell'infermiera virtuale è apparsa sullo schermo, al posto della trasmissione.
Entrambe le donne sembrano essere sotto choc a causa della scoperta, ancor di più per lo strano e improvviso modo in cui si è presentata: «Ecco dove siamo finiti. È davvero pazzesco», dice la paziente, l'espressione ancora confusa.
Alcuni utenti hanno espresso i loro dubbi su questo tipo di tecnologia, scrivendo: «Cosa succede se c'è un'emergenza? Arrivano quelli della manutenzione e seguono le sue istruzioni?», «Ma cos'è, Black Mirror?», «Wow, così possono riprendere tutto e non c'è privacy». Poi, c'è chi ha fatto presente che se ci sono i soldi per questo tipo di tecnologia, dovrebbero esserci anche per pagare una vera e propria infermiera.