Pietro Morello vuole la sua gravidanza: «Non è giusto che tutto il lavoro lo faccia la mamma. Così ho avuto un'idea folle»

Il musicista famoso su TikTok decide di intraprendere un viaggio alla ricerca di un bambino, trovato all'interno di un libro.

Pietro Morello vuole la sua gravidanza: «Non è giusto che tutto il lavoro lo faccia la mamma. Così ho avuto un'idea folle»
Pietro Morello vuole la sua gravidanza: «Non è giusto che tutto il lavoro lo faccia la mamma. Così ho avuto un'idea folle»
Lunedì 18 Marzo 2024, 13:09
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Conosciamo tutti le difficoltà e le gioie che prova una donna durante una gravidanza, ma cosa proverebbe un uomo se fosse al suo posto? È su questa base che Pietro Morello, il celebre musicista diventato virale sui social network grazie alle sue composizioni realizzate con il pianoforte e il suo grande amore per bambini, ha deciso di intraprendere una gravidanza. L'annuncio è stato pubblicato da lui stesso nella giornata di ieri, domenica 17 marzo, con un reel sul proprio profilo Instagram, in cui ha ricordato ai follower il suo grande desiderio di diventare padre e la sua intenzione di provare la maternità. Ma, invece di tenere il pancione, intraprenderà un viaggio lungo ben nove mesi per cercare un bambino il cui volto è presente all'interno di un libro che gli è stato regalato.

«Il mio più grande desiderio nella vita è quello di diventare un bravo papà - ha dichiarato nel video - Però ho pensato che il lavoro della gravidanza non è equo, tutto il lavoro lo deve fare la mamma. Non che il lavoro dell'uomo sia una passeggiata - ha voluto specificare - però è palesemente più faticoso per la mia compagna visto che si tiene il bambino in grembo. Così ho avuto un'idea, folle. Diverso tempo fa ho fatto un concerto al museo della Rai e il direttore mi ha regalato un libro, che si chiama Children. In sintesi Giancarlo Gamba (l'autore del libro), in tutta la sua vita, ha girato il mondo e ha fotografato bambini e come unica indicazione ha messo un luogo generico e una data.

Così ho deciso, prima di diventare papà, di prendere una foto a caso di questo libro e mi darò 9 mesi per trovare un bambino. E questa sarà la mia gravidanza».

E conclude: «Lo so che non è equiparabile rispetto al lavoro di una mamma però immaginatevi cosa vuol dire cercare un bambino, magari risalente al 1990, basandosi soltanto su una foto? Quante persone dovrò conoscere, quante culture scoprire e cibi mangiare per trovarlo?».

Potremmo considerarla una follia, e forse un po' lo è. Ma di certo Pietro, solito partire per l'Africa per aiutare i bambini in difficoltà, farà appassionare il suo pubblico in questa maternità tutta nuova che, come quella classica, si prospetta essere un bellissimo viaggio.

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