Terra dei Fuochi, sequestri e denunce da Casalnuovo a San Giuseppe Vesuviano

Sequestri sette attività commerciali, multe per 60.000 euro

Esercito Italiano e forze dell'ordine
Esercito Italiano e forze dell'ordine
Martedì 23 Aprile 2024, 12:08 - Ultimo agg. 15:36
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Nuove operazioni volte a prevenire e sanzionare gli illeciti ambientali sono state condotte dagli uomini e dalle donne del contingente dell’Esercito Strade Sicure - Terra dei fuochi (su base 82° Reggimento fanteria Torino), dai reparti territoriale e dagli assetti specialistici delle Forze di Polizia e dalle Polizie locali, con il supporto delle componenti tecniche attive nella prevenzione dei roghi.

Task force e action day interforze hanno messo in atto una rete di controlli mobili su strada e ulteriori verifiche presso attività e sedi produttive e commerciali.

Il bilancio degli ultimi giorni è significativo.

L’area della Città metropolitana di Napoli ha visto intensificare i servizi nel capoluogo, a Casalnuovo, Castello di Cisterna, Pomigliano d’Arco, Scisciano e San Giuseppe Vesuviano. I risultati contano 7 sequestri di attività commerciali, 3 soggetti denunciati e sanzioni per circa 60.000 euro.

Di grande impatto per la tutela della salute dei cittadini l’ulteriore intervento, frutto della sinergia tra Esercito, Nucleo ambientale della Polizia locale di Napoli e Asl Napoli 1, che ha portato alla chiusura e alla denuncia dei titolari di due strutture per la lavorazione di carni e frattaglie nell’area di Poggioreale, dopo la verifica di gravi violazioni sanitarie e ambientali e il sequestro e distruzione di un ingente quantitativo di prodotti, pronti ad essere messi in vendita.

In Terra di lavoro, il programma dei controlli si è concentrato sul territorio del capoluogo e attorno ad Aversa, Casagiove e San Nicola la Strada, con tre attività colpite da sequestro, due denunciati e sanzioni pecuniarie per 50.000 euro. Un ulteriore attività mirata a Maddaloni ha consentito agli operatori della Polizia metropolitana e provinciale di porre sotto sequestro un’autocarrozzeria di 1000 mq, priva delle più elementari autorizzazioni ambientali e di sicurezza, e un lavaggio di autocarri abusivo.

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